lunedì 23 giugno 2008

La Dea tratta Angeleri - Mercato Atalanta. Nerazzurri vicini all'Argentino.

Bergamo - E’ finalmente arrivata l’indiscrezione che da tempo aspettavamo: la Dea pare infatti che abbia messo le mani su Marcos Alberto Angeleri, detto «Mambru». Il viaggio argentino di Carlo Osti e di Alessandro Ruggeri non era dunque stato fatto solo per il riscatto di Maxi Pellegrino, ma nella gita sudamericana è stato difatti trovato il tassello nerazzurro che mister Del Neri da tempo aspettava dal dt orobico.
L’argentino, tempo fa cercato anche dalla Fiorentina di Pantaleo Corvino, può ricoprire anche il ruolo di esterno destro avanzato, mettendo così in mostra le sue spiccate doti offensive che non mettono comunque in secondo piano la sua bravura anche nel ricoprire il ruolo di copertura in fase difensiva. Angeleri, passaporto italiano, è stato protagonista della vittoria del campionato di Clausura del 2006 e potrebbe essere venduto dall’Estudiantes senza troppi problemi: la società argentina infatti, sta cercando di fare cassa vendendo i suoi gioiellli per poter completare la costruzione del nuovo stadio. Non a caso la squadra allenata dall’ex Lazio Nestor Sensini ha appena venduto il talento Pablo Piatti - già seguito anche dall’attento Osti - all’Almeria per la cifra di sette milioni di euro, niente di esorbitante. Per il momento comunque pare non ci sia ancora niente di fatto, ma il dt orobico è tornato dal viaggio sudamericano forte della parola ricevuta dal terzino, che proprio due giorni fa ha pure rilasciato un’intervista, nella quale salutava i suoi compagni dell’Estudiantes: «Ho una certa nostalgia perché si sta avvicinando il momento di partire - ha dichiarato al quotidiano di La Plata Diario Hoy - adesso voglio godermi gli ultimi giorni con i miei compagni (domenica l’ultima partita contro l’Olimpo, ndr)». Ma dalla sua bocca nessuno è riuscito a togliergli la squadra che lo sta per acquistare: «La mia partenza non è ancora un fatto assodato - ha continuato -, ma tutto dovrebbe definirsi la prossima settimana. Tutto sembra indicare che guarderò l’Argentina da molto lontano e che dalla settimana prossima dovrò iniziare a studiare una nuova lingua».Il resto del mercato atalantino resta però bloccato dalla risoluzione delle comproprietà, che, nel caso in cui le società in questione non dovessero trovare un accordo, finirà alle buste che verranno aperte il prossimo 25 giugno. Per Fernando Tissone Atalanta e Udinese sono ancora troppo lontane per trovare un accordo che, a quanto pare, non arriverà. Bloccato anche l’affare Robert Acquadresca, con Cagliari e Inter nella stessa situazione: Carlo Osti attende di sapere da che parte finirà l’attaccante italo-polacco per provare a piazzare colpo, mentre Daniele Vantaggiato e Davide Succi restano, insieme a Cristian Vieri, le piste più percorribili per il ruolo di secondo attaccante. Ma sempre ieri, da Verona è rimbalzata una notizia che ha scosso il mercato nerazzurro: il dt orobico pare infatti che abbia fatto un sondaggio per Victor Obinna e Erjon Bogdani, anche se entrambe le piste appaiono in salita visto che il nigeriano è a un passo dal Napoli e l’albanese è reduce da un brutto campionato con la maglia del Livorno.Quella di ieri inoltre, doveva essere la giornata decisiva - o quasi - per portare in nerazzurro Stefano Guberti e Simone Pesce, ma l’incontro, come ci ha confermato l’agente dei due, Caludio De Nicola, è slittato a martedì.Tutto in stand-by anche per quanto riguarda l’approdo di Sergio Floccari al Palermo, con il ds rosanero Rino Foschi che nella giornata di ieri ha piazzato il colpo Igor Budan. Ma l’affare non è comunque a rischio. Infine, per quanto concerne il capitolo Moris Carrozzieri, oggi potrebbe essere il giorno giusto per chiudere proprio coi siciliani.
Luca Bassi

Bobo, contratti milionari e tanta sfortuna - L'attaccante sta per tornare a Bergamo

Bergamo - E’ proprio vero che certi amori non si scordano mai. Quello tra l’Atalanta e Christian Vieri pare proprio uno di questi e, forse per nostalgia o forse per mancanza di alternative - sicuramente non per motivi economici -, le due parti pare stiano per riunirsi per la terza volta. Nell’estate del 1995, l’allora ds Nicola Radici, vede nel potente attaccante del Venezia il tassello giusto per completare il suo attacco, già composto da Domenico Morfeo e Sandro Tovalieri. Il buon Christian non smentisce il fiuto di Radici, e già dalle prime apparizioni fa capire a tutti di che pasta è fatto: nelle prime tre giornate mette infatti a segno altrettante reti, contro Parma, Roma e Napoli. Complice un infortunio, Vieri resta per qualche settimana lontano dai campi di gioco, ma quando torna disponibile si fa subito notare.

Dopo il gol nel 2 a 2 contro il Piacenza - in quell’occasione va a segno anche l’indimenticabile Chicco Pisani -, l’attaccante di Bologna mette a segno il gol nella sconfitta di Bari e, una settimana dopo, una doppietta nella vittoriosa trasferta di Cagliari. La splendida annata di Bobo non passa di certo inosservata ad una volpe di nome Luciano Moggi, che subito mette le mani su di lui per la sua Juventus fresca campione d’Europa. A Torino ci resterà per una sola stagione, quella 1996-1997, in cui arriverà a disputare la finale della Champions League persa poi contro il Borussia Dortmund. A fine anno viene ceduto per una cifra record ad un ambizioso club spagnolo, l'Atletico Madrid. Nonostante qualche problema fisico Christian Vieri ripaga appieno lo sforzo della società e vince la classifica capocannonieri in Spagna, diventando El Pichichi realizzando 24 gol in 24 partite. Dopo l'ottimo Mondiale di Francia del 1998, dove segna 5 gol trascinando l'Italia fino ai quarti di finale contro i padroni di casa, arriva il ritorno in patria, alla Lazio, con la quale vince la Coppa delle Coppe, realizzando, tra l'altro, il primo dei due gol con cui i biancocelesti liquidano (2-1) il Maiorca in finale. Viene poi ceduto all'Inter, nell'estate 1999, per la cifra record di 90 miliardi di lire. Con la maglia nerazzurra gioca 190 gare ufficiali con 123 gol (103 in campionato, 12 nelle coppe europee, 8 in Coppa Italia). Il 5 luglio 2005, alcuni giorni dopo aver risolto il contratto che lo legava all'Inter, firma un contratto biennale con l'altro club di Milano, il Milan, fino al giugno 2007. Dopo aver segnato appena un gol con i rossoneri, nel gennaio 2006 si trasferisce al Monaco, ma a marzo riporta un serio infortunio, che lo costringe a rinunciare ai Mondiali di Germania 2006. Nel giugno dello stesso anno firma un contratto annuale con la Sampdoria per la stagione 2006-2007, per poi rescinderlo nell'agosto della stessa stagione, senza neanche aver messo piede in campo. Dopo alcune settimane firma sempre un annuale con l'Atalanta, secondo il quale il suo ingaggio sarà pesato rispetto al contributo che riuscirà a dare alla squadra. La prima convocazione con i neroazzurri arriva il 17 aprile 2007, in vista della gara di campionato contro l'Empoli, nella quale entra e gioca i 20 minuti finali. Il 6 maggio Bobo torna in rete in serie A con uno splendido pallonetto da quaranta metri con il quale batte Manninger nella gara interna con il Siena. Nell’ultima stagione, Christian Vieri ha militato nella Fiorentina, realizzando tra campionato e coppa Uefa nove reti, tutto sommato un buonissimo bottino se si pensa che non è partito quasi mai titolare. Inoltre, Vieri ha esordito con la Nazionale italiana il 29 marzo 1997 in Italia-Moldavia 3-0, partita in cui ha realizzato il millesimo gol nella storia della Nazionale azzurra.

Adesso, persi Marco Bernacci e Robert Acquafresca, il dt orobico Carlo Osti sembra intenzionato a puntare su di lui, magari per una coppia-gol con Sergio Floccari, che nelle ultime ore pare si sia allontanato da Palermo.
Luca Bassi

Riparte il Tram delle Valli - Ieri, a Ranica, la prova sui binari e l'annuncio dell'ennesimo rinvio

Ranica - Cinquantadue anni dopo, a Bergamo torna a correre il tram. Nel pomeriggio di ieri la dimostrazione che la linea ferroviaria di cui tanto si è parlato, anche con un mare di polemiche per ritardi e opere incompiute, è finalmente pronta. Per i futuri passeggeri, però, l’attesa non è ancora terminata e servirà ancora un po’ di pazienza. Alle prove generali della tratta Bergamo-Albino ieri erano presenti l’assessore proviciale alla pianificazione del territorio e alle grandi infrastrutture Felice Sonzogni, l’assessore comunale alle politiche della mobilità Maddalena Cattaneo e il presidente della Teb Gianfranco Ceruti, che hanno assicurato che i cittadini potranno viaggiare sul tram entro l’inizio del 2009, in ritardo però rispetto al settembre di quest’anno previsto in un primo momento.
I vagoni, ovviamente nuovi di zecca, sono arrivati nella Bergamasca ad inizio giugno dopo mesi di attesa e sono ultra tecnologici: porte di ampie dimensioni, dispositivi per favorire il trasporto di persone diversamente abili ed un impianto di aria condizionata per il comfort dei passeggeri. Stupiscono per la loro velocità e per il loro bassissimo livello di rumorosità, anche se, per gli abitanti dei paesi in cui passerà il tram, sono già pronti i pannelli anti-rumore. Il tram, silenzioso e veloce (70 chilometri all’ora), avrà così modo di trasportare quasi 5 milioni di passeggeri ogni anno e sarà caratterizzato da una rapida frequenza di transito con un punte di una navetta ogni 8 minuti negli orari di punta, tra le 7.15 e le 9.15. Si tratta di una metrotramvia di superficie che, percorrendo il vecchio tracciato della ferrovia della Valle Seriana con attraversamenti a raso regolati da semafori, collegherà la città di Bergamo ad Albino. La linea, che si sviluppa per 12,6 chilometri e comprende complessivamente sedici fermate, sarà percorsa da 14 tram. Il costo complessivo dell’opera è di 135,6 milioni di euro di cui lo Stato si è accollato 67,4 milioni, la Regione 29,3 milioni, la Provincia e il Comune 12,1 milioni a testa e la Teb 14,7 milioni. L’intervento assicurerà, a livello locale, un collegamento veloce e diretto tra il centro cittadino e l’imbocco della bassa Valle Seriana. In questo tratto il traffico veicolare in entrata e in uscita da Bergamo ha ormai assunto livelli che la viabilità ordinaria non riesce più a sostenere e grazie a questa grande opera si conta di poter risolvere il problema.
Luca Bassi

Atti osceni davanti al liceo - Denunciato dai carabinieri 34enne di Calusco d'Adda

Alzano Lombardo - E’ stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico un 34enne di Calusco d’Adda che, nella mattinata di martedì, intorno alle 12.30, si stava masturbando in via Locatelli ad Alzano Lombardo, a pochi metri dal portone principale del Liceo Scientifico «Edoardo Amaldi». Proprio dal cortile dell’istituto sono usciti i giovani studenti che hanno colto il 34enne sul fatto e, dopo attimi di imbarazzo e stupore, hanno immediatamente avvertito i Carabinieri del posto che sono prontamente intervenuti, bloccando l’uomo.
La notizia, ovviamente, non ha tardato a spargersi per il paese della Val Seriana, che il giorno dopo ha accusato il 34enne di Calusco d’Adda di infangare il nome del loro comune, come ci dice la signora Angelina: «Ma perchè non è stato al suo paese a fare quelle cose? Dovrebbe vergognarsi. Ad Alzano - ha continuato la signora - non si sono mai sentiti fatti simili, speriamo sia anche l’ultimo perchè il nostro è un paese tranquillo che certa gente non la vuole. A mio parere dovrebbero esserci ancora più uomini delle forze dell’ordine, magari certi individui loschi perderebbero la voglia di fare certe cose in luoghi pubblici». Della sua opinione anche l’amica Donatella: «Serve ancora più sorveglianza da parte delle forze dell’ordine. Mi immagino l’imbarazzo di quei poveri ragazzi che hanno dovuto assistere alla penosa scena: non avranno creduto ai loro occhi. Ora, chi di dovere, lo deve assolutamente punire, con la speranza che possa capire la stupidata che ha fatto. Mi creda, mi sto vergognando io per lui. Ma per sua fortuna non l’ho visto io - ha tuonato molto arrabbiata -, tra l’altro oggi, viste le instabili condizioni del tempo, lo avrei preso a ombrellate...».
Luca Bassi

L'inferma si mette a correre - Grazie alla madonna. L'incredibile vicenda di Rosetta Marzorati

Ghiaie di Bonate - Sono da poco passati 64 anni dalle miracolose apparizioni della Regina della Famiglia alla piccola Adelaide Roncalli, ma ancora oggi continuano incessanti i ricordi di grazie e di inspiegabili guarigioni da parte dei fedeli della Madonna. La storia che stiamo per raccontarvi è quella della signora Rosetta Marzorati, moglie di un noto impresario edile del varesino, che dal 1933 è molto sofferente per una grave forma di flebite e trombosi cronica ad una gamba. Nel maggio 1944, sentendosi aggravare il male, in cerca di conforto e nella speranza di ricevere una grazia dal servo di Dio Luigi Monti – fondatore dei religiosi concezionisti – si reca sulla sua tomba, nella vicina chiesa dell’Immacolata dell’omonimo Istituto per orfani.
La signora Rosetta sta quindi per concludere la sua fiduciosa preghiera, quando sente dentro di se un’intima ispirazione: «Vai alle Ghiaie di Bonate, a Bergamo - le dice una misteriosa voce -, dove si manifesta la Madonna e fa miracoli». Due giorni dopo, sorretta quasi di peso da due infermiere dell’ospedale di Saronno, la signora Rosetta è sul posto delle Apparizioni alla piccola Adelaide. Da notare la coincidenza, non certo casuale, della presenza sul posto dei giovani Novizi di Luigi Monti, di Bergamo, che alla cappelletta sono in preghiera per gli orfani e gli ammalati. Il gruppo è alle ultime delle 150 Ave Maria del Rosario intero, quando – sempre sorretta dalle due infermiere – arriva sul posto e si unisce fiduciosa al coro delle preghiere anche l’inferma Rosetta Marzorati. Terminate le orazioni alla Regina della Famiglia, la signora Rosetta si avvia stretta tra le due infermiere verso la chiesa parrocchiale, quando, dopo pochi metri, si sente miracolosamente in grado di reggersi e camminare da sola. Poco dopo, tra lo stupore e l’incredulità di tutti, la signora, che fino ad allora era inferma, riesce perfino a correre. Un’altra incredibile testimonianza di grazia ricevuta dalla Madonna delle Ghiaie che ancora oggi, a distanza di 64 anni dalle tanto venerate apparizioni, continua ad attirare fedeli nel piccolo paesino di Bonate Sopra, in attesa di essere riconosciuta dalla Chiesa.
Luca Bassi

Resti romani in Piazza Vecchia - "La scoperta più importante degli ultimi vent'anni"

Bergamo - «Si tratta di una delle più importanti scoperte degli ultimi vent’anni». Queste le parole della Soprintendente per i beni archeologici della Lombardia davanti ai resti romani scoperti durante gli scavi sotto il Palazzo del Podestà in piazza Vecchia.
Alla visita di ieri sera, guidata dall’assessore dell’edilizia privata Francesco Macario, erano presenti anche il sindaco Roberto Bruni e gran parte della Giunta comunale. Dopo un veloce sguardo a fontana e resti di mura dell’epoca romana venuti alla luce, l’assessore ha illustrato ai partecipanti per filo e per segno le scoperte. Poi si è passati alle parole delle autorità. Su tutti c’è stata la soddisfazione della Soprintendente per i beni Archeologici Maria Fortunati: «Da tanti anni mi occupo di Bergamo e della sua storia, ma devo dire che questa scoperta è una delle più importanti degli ultimi vent’anni. Quando il Comune ha iniziato l’intervento nel Palazzo del Podestà - ha continuato la Soprintendente - abbiamo immediatamente fatto i primi sondaggi che hanno da subito evidenziato la grandezza della scoperta». Anche il sindaco Bruni ha espresso tanta soddisfazione: «Una grande porta per il turismo e per la cultura della città di Bergamo. Un grande ringraziamento va a chi ha lavorato con impegno in tutto questo tempo per ottenere questo importantissimo risultato, che serve dunque a promuovere la nostra città e la sua bellezza». L’intenzione degli addetti ai lavori è di fare degli scavi un grande museo di carattere nazionale, aperto dunque anche a cittadini e turisti.
Luca Bassi

Orso, a Castione è psicosi - Il comandante: "E' super protetto. Non possiamo nemmeno catturarlo"

Castione della Presolana - Tra i boschi della Val Seriana continua ad aggirarsi il famelico orso. Dopo la strage di pecorelle e di agnellini fatta nella scorsa settimana e dopo la razzia di miele fatta nelle cascine della valle, sono continuati incessanti gli avvistamenti e le segnalazioni dei cittadini di Castione, che per giorni hanno intasato il centralino della polizia locale. Tra la gente del paese la paura c’è, ed è anche comprensibile, ma nelle ultime ore gli avvistamenti e le segnalazioni sembra siano diminuiti e di allarmismo, tra le forze dell’ordine di Castione della Presolana, non ce n’è neanche l’ombra. Come ci conferma il comandante del Corpo di polizia provinciale Alberto Cigliano: «Non c’è nessuna forma di allarme a Castione della Presolana. L’orso non ci preoccupa affatto».
Ci sono stati avvistamenti importanti nelle ultime ore? «In caserma non abbiamo più ricevuto avvistamenti che potrebbero creare allarmismo tra la gente del paese. La situazione, per ora, è abbastanza tranquilla».
Cosa si pensa di fare nel caso fosse avvistato da qualche agente? «Diciamo subito che le possibilità di incontrarlo sono assai ridotte: l’animale infatti si aggira principalmente di notte e sta alla larga dai centri abitati. Se per caso qualche agente lo dovesse vedere può fare ben poco. Infatti - continua il comandante del Corpo di polizia provinciale -, quella è una specie super protetta, nessuno la può giustamente toccare».
Non si cercherà neanche di catturarlo? «Assolutamente no. L’orso infatti sta bene dov’è perchè quello è il suo habitat naturale e nessuno lo deve portare via».
Adesso potrebbe essere chissà dove. «Infatti, non è neanche detto che si trovi ancora nei boschi di Castione. Stando a quello che dicono gli esperti ha un’autonomia di molti chilometri e adesso potrebbe trovarsi da qualsiasi altra parte delle valli. Giusto una decina di giorni fa si trovava in Valtellina e adesso potrebbe anche esserci tornato».
Dunque gli abitanti di Castione della Presolana possono stare tranquilli? Non sono in pericolo? «Certo. Possono stare tranquilli perchè non sono in pericolo e non lo sono mai stati. Gli esperti - ha concluso il comandante - hanno fatto anche queste ricerche e ci hanno confermato che non è un pericolo per i nostri cittadini»
Luca Bassi

C'è l'orso, tutti in casa - "Per fortuna che ha incontrato solo pecore"

Castione della Presolana - Sapere che un orso affamato si aggira a pochi chilometri da casa tua non fa piacere a nessuno. Tanto meno agli abitanti di Castione della Presolana che, dopo le ultime notizie che danno l’orso ancora nella zona, adesso hanno davvero paura. Maria Giacomini abita a pochi metri da un boschetto. Il terrore di fare l’indesiderato incontro è tanto: «Per fortuna che quando è arrivato nella zona ha trovato quelle povere pecore. Se no chissà cosa avrebbe fatto e dove sarebbe andato. La Polizia dice di stare tranquilli, come del resto fa sempre in queste situazioni, ma io non riesco. La paura è tanta e non sono l’unica: pure i miei vicini di casa sono a dir poco terrorizzati dalla presenza. Speriamo che tutto si risolva al più presto». Anche Angela Tironi, come l’amica, ha tanta paura dell’orso: «Spesso giro nei boschetti di Priona per passare i pomeriggi ma adesso, finchè la situazione non si sarà calmata o l’orso non sarà stato preso, credo proprio che starò alla larga dalla zona. Tra l’altro - continua la signora Angela - io sono una che ha paura anche del cane più innocente, figuriamoci di un orso famelico. Ma intanto mi pare che nessuno l’abbia ancora visto fortunatamente».
Altra zona, stesse paure. A pochi metri dal Municipio incontriamo Marco Brambilla, che con l’amico Adriano Rinaldi sta giusto parlando dell’orso che si aggira a Castione della Presolana. «Di paura non è che ne abbiamo più di tanta, perchè alla fine va anche detto che siamo ben protetti dalla Forestale e dalla Polizia, che subito si sono attivate. Però è anche vero che non fa di certo piacere questa situazione. Noi di allevamenti non ne abbiamo ma per chi dovesse avere polli, galline o pecore è sicuramente una bella preoccupazione». Nessuno nella zona ha però ancora visto, neanche lontanamente, la bestia, come ci confermano i due: «Noi non conosciamo e non abbiamo sentito nessuno che l’abbia visto. Chissà, magari adesso se n’è già andato lontano e a Castione nessuno lo vedrà più». Speranza che ha anche Eugenio Castori, che dell’orso ha molta paura: «Di situazioni simili io non ne ho mai vissute, nonostante non sia poi così giovane. Ma credo che non ci sia molto da scherzare: gli orsi sono bestie difficili da domare. Inoltre - continua il signor Eugenio - se dovesse incontrare un vecchietto come me, che non ha nessuna possibilità di scappare, si rischierebbe una strage».
Luca Bassi

A Castione della Presolana arriva l'orso.

Castione della Presolana - L’avventura dell’orso è iniziata qualche giorno fa a Brescia, nel comune di Vezza d’Oglio. Stando alle prime ricostruzioni fatte dal Nucleo Ittico Venatorio del Corpo di Polizia provinciale, a Castione della Presolana è arrivato solo venerdì. Nella notte, affamato, ha subito cercato ristoro in una cascina di un piccolo boschetto in località Biliardo, attirato dal profumo del miele prodotte dall’allevamento di api. Lì ha trovato due arnie piene del dolce prodotto che non ha esitato a fare suo. Il proprietario della cascina, la mattina dopo, trovando il posto messo a soqquadro ha denunciato alla Polizia Locale di Castione della Presolana l’atto vandalico. Nessuno ancora pensava alla possibile presenza dell’orso. Il protagonista della vicenda però, non contento del miele di cui aveva fatto razzia la notte prima, ha pensato bene di andare in cerca di carne.
Così, nella notte tra domenica e lunedì, dopo aver sfondato la recinzione di una cascina in località Priona, ha attaccato le povere pecore che ignare di tutto stavano dormendo tranquille con gli agnellini. Martedì mattina, il proprietario della cascina, insospettito dall’arrivo a casa sua di una delle sue pecore, ha subito raggiunto l’allevamento. All’appello mancavano tre pecore e due agnellini. Inoltre, uno, che alla fame dell’animale è miracolosamente scampato, era stato ferito da una zampata del famelico orso. Ovviamente, dopo la denuncia fatta alla Polizia locale di Castione della Presolana, è scattato l’allarme e sono subito iniziate le ricerche delle bestie scomparse. Il loro destino però era facilmente immaginabile: quattro dei cinque animali scomparsi sono stati ritrovati quasi subito nelle vicinanze. I malcapitati naturalmente, erano stati mangiati dall’orso, e di loro restava ben poco. Una pecora manca tutt’ora all’appello, ma sembra che ci siano poche possibilità di trovarla ancora viva. Non contento, l’orso ha preso di mira un’altra arnia contenente del miele e la Polizia locale, dopo aver ricevuto l’ennesima denuncia e dopo aver ritrovato sulla recinzione sfondata un mucchietto di peli non ha più avuto dubbi: gli indizi riconducenti alla presenza di un orso erano ormai troppi.In queste ore il Servizio Faunistico ambientale si sta mantenendo in costante contatto con gli esperti dei gruppi scientifici che effettuano il monitoraggio della presenza dell’orso sul territorio nazionale. Inoltre, il Nucleo Ittico Venatorio, con la preziosa collaborazione del Corpo Forestale dello Stato, sta tenendo sotto osservazione la zona dove sono successi i fatti, accorrendo all’istante alla prima chiamata dei cittadini che trovassero qualsiasi elemento riconducibile alla bestia. Per eventuali segnalazioni la cittadinanza di Castione della Presolana è invitata a prendere tempestivo contatto con la Sala Operativa, al numero verde 800.350.035.
Luca Bassi