martedì 23 settembre 2008

Al Comunale arriva il Cagliari, Dea non sbagliare

Bergamo - Dea, è ora di ripartire. Archiviata la sfortunata sconfitta di Catania, in cui i nerazzurri si sono comportati più che bene nonostante il risultato negativo, al Comunale arriva un Cagliari in crisi di risultati. Nelle prime tre gare di campionato infatti, gli uomini di Allegri non sono neppure riusciti a conquistare la miseria di un punto e, detto chiaro e tondo, la squadra sarda non può mettere la minima paura a questa Atalanta che finora ha solo raccolto pareri positivi.

Una difesa imbarazzante, un centrocampo modesto e un attacco inconcludente: il Cagliari è solo questo e, per quanto visto finora, la formazione di patron Cellino sta solamente rispettando i pronostici che la vedevano come una delle candidate principali per la retrocessione.

I rossoblù però, arriveranno al Comunale affamati di punti come non mai, con il loro tecnico Allegri che sente la panchina scottare a più non posso: stupisce infatti che il focoso presidente cagliaritano, conosciuto come "mangia allenatori", non abbia ancora messo in guardia il suo tecnico dopo tre sconfitte consecutive.

Contro la Juventus comunque, il Cagliari ha tirato fuori tutto l’orgoglio di cui disponeva, anche se solo le parate dell’ex Celeste Marchetti hanno evitato un passivo più pesante. Ma anche Buffon prima e Manninger dopo si sono dovuto superare sulle conclusioni di un pimpante Matri, l’unico, a nostro parere, che potrebbe creare qualche problema alla difesa nerazzurra. Retroguardia che domani non potrà di nuovo contare su Bellini, ancora fermo ai box. Del Neri, a meno di clamorosi colpi di scena, dietro punterà quindi sullo stesso quartetto di Catania, con la coppia tutta argentina ad operare davanti a quel Coppola in cerca di riscatto. A centrocampo spazio a Ferreira Pinto, Gaurente, De Ascentis (Cigarini potrebbe rifiatare) e Padoin, mentre davanti la coppia Doni-Floccari cercherà di rifarsi dopo l’opaca prestazione di Catania dello scorso sabato. Intanto in panchina il cileno Valdes, tra i migliori nella gara dello scorso week-end, sarà pronto a dare il suo contributo a partita in corso, anche se non è da escludere una rivoluzione tattica del tecnico friulano che butterebbe di fatto nella mischia il gioiello ex Lecce.

Il destino sembra si sia proprio voluto prendere gioco delle due squadre: infatti, addirittura tre degli ultimi quattro incontri tra il Cagliari e i nerazzurri sono stati giocati in un turno infrasettimanale, e l’Atalanta non è mai riuscita ad imporsi. Il 25 ottobre del 2006 a Bergamo finì 3-3 e fu un susseguirsi di emozioni, con i sardi in vantaggio per 3-1 al 9’ della ripresa che si fecero rimontare dalle reti di Ventola e di Doni, mentre il 4 marzo del 2007 il Cagliari si impose per 2-0 grazie ai gol di Suazo e di Pepe. Lo scorso campionato la storia si è praticamente ripetuta, con i sardi che in terra orobica strapparono un punto (2-2) il 31 ottobre e nel match di ritorno, il 19 marzo scorso, si impongono grazie ad un calcio di rigore di quel Robert Acquafresca che il dt orobico Carlo Osti ha poi ripetutamente - e inutilmente - cercato di portare in nerazzurro in estate. E non è finita qui: due anni fa il direttore di gara di Atalanta-Cagliari fu lo stesso Stefanini di Prato che anche domani dirigerà l’incontro del Comunale. E in quell’occasione i sardi protestarono anche per la direzione del fischietto toscano.

Salire a quota nove dopo solo quattro giornate sarebbe un risultato importantissimo per la truppa nerazzurra, che avrebbe così la possibilità di sfidare la Roma di Spalletti con tanta tranquillità ed entusiasmo, senza doversi troppo preoccupare anche nel caso arrivasse una sconfitta.

Come detto quindi, battere questo modesto Cagliari è tutt’altro che un’impresa e i tre punti in palio sarebbero tanto pesanti quanto importanti, inanzitutto per centrare al più presto il primo obiettivo che tutti a Zingonia proclamano in continuazione: la salvezza
Luca Bassi

Coppola si scusa con i campagni: "Spero sia stato il mio primo e ultimo errore"

Zingonia - Il suo errore è costato caro all’Atalanta, uscita sconfitta dal Massimino per 1-0, ma Ferdinando Coppola, da vero guerriero qual è lui, non perde troppo tempo a piangersi addosso, pronto a ripartire dopo la sfortunata trasferta sicula che ha di fatto ridimensionato l’ambiente bergamasco.

Coppola, ci spieghi come è arrivato quello sfortunato gol di Paolucci.
«La vera spiegazione è che quando ho visto partire il tiro di Michele ero convinto di prenderla, e forse la troppa sicurezza mi è costata cara, facendomi commettere quell’errore»
.

Immaginiamo la sua amarezza.
«La cosa che mi ha fatto più male è stato vedere la faccia abbattuta dei miei compagni al termine della partita persa. A Catania si poteva anche perdere, ma non così. Spero però che questo sia l’errore che ogni anno devo commettere»
.

Il Catania, oltre al palo di Mascara, non ha avuto poi altre grosse occasioni.
«Infatti. Di grossi pericoli non ne abbiamo più corsi e questo non può far altro che accrescere l’amarezza e il rammarico per essere usciti sconfitti. Colgo però l’occasione per chiedere scusa ai compagni e per promettere a tutti che già dalla prossima partita ripartirò col piede giusto, pronto a dare il mio contributo»
.

Si è comunque vista una buona Atalanta che, dopo essere andata in svantaggio, ha fatto di tutto per cercare il pari. L’ha notato anche lei?
«E’ vero. Sapevamo che quella di Catania non era una partita facile, e sfortunatamente non siamo riusciti a sfruttare le occasioni che abbiamo costruito. A volte la troppa frenesia di cercare il gol ti porta a sbagliare occasioni che in altri momenti non sbaglieresti mai, vedi l’errore di Floccari nel finale. Ma queste sono cose che capitano».

La squadra è restata unita e compatta per tutto il match.
«Questa è stata la nostra forza in queste prime uscite stagionali. Gruppo unito e voglia di far bene non sono mai mancati e anche per le prossime gare cercheremo di far sì che siano una nostra ulteriore qualità»
.
Mercoledì arriva il Cagliari. Avrete subito la possibilità di rifarvi.
«Fortunatamente ci sarà subito l’occasione per riscattarci, anche se già sappiamo che non sarà affatto facile affrontare il Cagliari. Si tratta infatti di un avversario difficile che non ci darà vita facile».
Non a caso lo scorso anno contro i sardi portaste a casa solo un punto su due partite.
«Come detto il Cagliari è sempre stata una squadra tosta. Mercoledì poi arriveranno ancora più motivati, visto il difficile inizio di campionato che stanno affrontando. Noi comunque dovremo giocare come sappiamo, attenti e cinici».
Luca Bassi

Le pagelle di Catania-Atalanta - Talamonti brilla ancora

Coppola 5,5: il suo errore costa caro alla Dea. E fino a quel momento il portierone campano era stato praticamente disoccupato.

Garics 6: per lui gara senza infamia e senza lode. Difende infatti la sua zona con profitto ma si spinge in avanti raramente, offrendo poco sostegno al compagno di fascia.

Pellegrino 6: provvidenziale il suo salvataggio in scivolata nel secondo tempo. Per lui poi non c'è stato moltissimo lavoro.

Talamonti 6,5: l'argentino, anche nella gara di sabato, è stato tra i migliori. Perfetto nelle chiusure e puntuale negli anticipi. Non a caso Paolucci, marcato alla perfezione dal Tala, ha trovato la rete decisiva grazie all'indecisione del portiere nerazzurro.

Manfredini 6: schierato all'ultimo minuto sulla sinistra per il forfait di Bellini, il biondo difensore atalantino, tra i nerazzurri più in forma, gioca una buona partita. Tanta spinta e qualche buon cross per i compagni d'attacco (43'st Marconi s.v.).

Ferreira Pinto 5,5: sulla destra non combina moltissimo. Non a caso il mister lo sostituisce (24'st De Ascentis 6: prova a dare la scossa ai suoi con un destro potente che Bizzarri mette in corner. Prezioso il contributo che da ai compagni con il suo ingresso).

Guarente 6: come sempre è tra i migliori in mezzo al campo con la sua solita grinta e i suoi piedi vellutati. Cerca anche lui la rete del pari che però non arriva.

Cigarini 6: anche per lui buona gara con tanta corsa e tanto sacrificio per aiutare i compagni in difesa. Sempre pericoloso con i suoi calci piazzati.

Padoin 6: un po' meno pimpante del solito ma pur sempre utile con le sue corse sulla sinistra (24'st Valdés 6,5: con il suo ingresso la gara dell'Atalanta cambia totalmente. Non perde neanche un pallone e serve ai compagni assist che non andrebbero sprecati. Da riproporre).

Doni 5,5: un passo indietro rispetto alle buone prestazioni che aveva offerto nelle prime due giornate di campionato. La sua scarsa vena si è sentita: la Dea ha bisogno del miglior Doni.

Floccari 5,5: si batte come un leone su ogni palla che arriva dalle sue parti, ma sotto porta è ancora lontano dalla migliore condizione. Il gol che fallisce nel finale però, potrebbe anche essere attribuito alla scarsa lucidità, comprensibile dopo 90 minuti di corsa e sacrificio.
Luca Bassi

Atalanta, baby in evidenza - 11-0 nell'amichevole infrasettimanale di Bonate Sopra

Bonate Sopra - Atalanta 0 - 11
Atalanta primo tempo:
Consigli, Garics, Capelli, Pellegrino, Colombo, Ferreira Pinto, Manzoni, Guarente, Cerci, Valdes, Marconi. All. Del Neri
Atalanta secondo tempo: Coppola, Colombo, Capelli, Manfredini, Locatelli, D’Agostino, Padoin, Cigarini, Defendi, Valdes (30’ Marconi), Cisse.
Bonate Sopra primo tempo: Pesenti (20’pt Colombo Andrea), Rota, Monzani, Romualdi (12’pt Proserpi), Chiappa, Colombi Alex, Bacillari, Galimberti, Mariani, Sella, Bala. All. La Scala.
Bonate Sopra secondo tempo: Colombo, Bacis, Proserpi, Pedretti, Cappello, Pavesi, Tavola, Chiappa, Fiore, Caio, Sella.
Reti: 7’ Cerci, 10’ Marconi, 18’ Valdes, 30’ Marconi, 6’ D’ Agostino, 11’ Defendi, 28’ Cisse, 29’ Defendi, 31’ Cisse, 39’ Cigarini, 42’ Cisse.

Bonate Sopra - Nella sgambata infrasettimanale, andata in onda ieri in quel di Bonate Sopra, i nerazzurri di mister Del Neri dilagano con un netto 11-0. Di fronte a loro il Bonate Sopra, formazione di Promozione guidata dal tecnico La Scala che, per l’occasione, ha pensato bene di far esordire con la maglia della prima squadra numerosi giovani della formazione Juniores.
In grande evidenza il cileno Valdes, autore di un’ottima prova fatta di gol, assist e belle giocate. Come lui, prestazione da incorniciare anche per Cisse, autore di una splendida tripletta, che di fatto sancisce il suo completo recupero dall’infortunio che l’aveva fermato a metà agosto.

La cronaca della gara di ieri. Non bisogna attendere molto per vedere il primo gol, che viene firmato Cerci con la complicità del portiere di casa, che si lascia sfuggire la palla in fondo al sacco. Tre minuti più tardi Marconi raddoppia, ringraziando Manzoni che sulla fascia sinistra si beve tre avversari prima di servire al centro il bomber toscano. Al 19’ lo stesso Manzoni sforna un altro splendido assist, questa volta da calcio d’angolo, dal quale trova il perfetto inserimento di Valdes che di testa fa tre. Il cileno, come detto scatenato ieri, va subito alla ricerca della doppietta personale, provandoci questa volta con un bel destro al 24’ che finisce di poco alto. Al 32’ arriva la rete del 4-0: Ferreira Pinto crossa dalla destra per Marconi, che di testa non sbaglia e batte il neo entrato Colombo. Sul finire della prima frazione di gara ci prova Cerci, pienamente recuperato dal grave infortunio al ginocchio destro, ma il suo pallonetto sfiora il palo alla sinistra del portiere locale.

La ripresa si apre con la splendida punizione di Valdes che si stampa sulla traversa. Sull’azione seguente D’Agostino trova il destro giusto che batte Coombo per il 5-0. All’11’ tocca invece a Defendi, che con un pallonetto preciso, supera il portiere avversario in uscita. Alla mezzora, prima Cisse (28’) e poi Defendi (29’) arrotondano il risultato sul 7-0. Due minuti più tardi lo stesso Cisse, con un destro dal limite dell’area, trova la rete dell’8-0, e al 39’ c’è spazio anche per la bella rete di Cigarini, che realizza con un destro potente e preciso dai 20 metri una delle reti più belle della giornata. Nel finale, al minuto 42, il guineano trova anche la tripletta personale, battendo da pochi passi Colombo.
Luca Bassi

Guarente - Match-winner a Bologna e primato nerazzurro: "Non posso chiedere di più"

Bonate Sopra - Che Tiberio Guarente fosse l’uomo della settimana c’era pochi dubbi: la sua rete di Bologna ha infatti regalato alla Dea uno storico primo posto. Inoltre per lui, quella realizzata all’8’ del primo tempo al Dall’Ara, è stata la prima soddisfazione personale nella massima serie. Il centrocampista pisano, arrivato a Bergamo nell’estate del 2007, non poteva chiedere di più.

Guarente, per lei la
sfida di sabato avrà un sapore particolare: in quella gara, lo scorso anno, debuttò dal primo minuto con la maglia nerazzurra, prendendosi quel posto che poi sarebbe stato sempre suo.
«E’ vero, per me quello fu l’inizio di una grande stagione. Ma devo soprattutto ringraziare il mister perché ha creduto in me e mi ha dato la possibilità di giocare con continuità».

Come ha festeggiato la sua prima rete in serie A?
«Niente di particolare, una semplice serata con gli amici».

Ha rivisto quel suo tiro?

«Sì. Diciamo che sono stato bravo ma anche fortunato a farmi trovare nel posto giusto al momento giusto. Il gesto poi è stato istintivo».

Primo gol, subito decisivo.
«Quella credo proprio che sia stata la cosa veramente importante. Quei tre punti saranno fondamentali per continuare la stagione con la giusta tranquillità».

E magari con qualche ambizione in più?
«Noi dobbiamo cercare di affrontare queste prime gare, sulla carta alla nostra portata, come meglio possiamo. Sappiamo però che non sarà facile giocare contro Catania e Cagliari, due formazioni che come noi cercano la salvezza e che non hanno nulla da perdere».
Come sta vivendo questo suo periodo d’oro?
«Me lo sto godendo alla grande. Ho trovato il primo gol in serie A e l’Atalanta è prima in classifica: non potevo chiedere di più».
Si è fissato un obiettivo per questa stagione? Per esempio un numero di gol.
«Intanto no, l’importante è che l’Atalanta faccia il maggior numero di punti possibile, i gol arrivano sempre dopo, e comunque anche quelli sono ben accetti».
Luca Bassi

Le pagelle Bologna-Atalanta - Brillano i baby di Favini - Bene difesa e attacco -

COPPOLA 6,5: una bella parata sulla punizione di Volpi nella ripresa e poco altro per lui. Sicuro nelle uscite e attento tra i pali. E’ anche merito suo se la difesa sta dimostrando questa solidità.
GARICS 6,5: bravo sia nell’attaccare sia nel difendere. Dopo l’ingresso di Rivalta, l’ex-Napoli si sposta a centrocampo, offrendo comunque un’ottima copertura. Sfortunato nel beccarsi l’ammonizione in una circostanza assai discutibile.
TALAMONTI 6,5: perfetto al centro della difesa insieme a Manfredini. Di Vaio è un cliente scomodo per lui, che comunque se l’è saputa cavare alla grande.
MANFREDINI 6,5: con l’argentino forma una coppia invidiabile. I due, attenti e precisi in ogni circostanza, non commettono neanche il minimo errore. La loro affidabilità è un’importante conferma per mister Del Neri.
BELLINI 6: incerta la sua presenza fino all’ultimo, dimostra di aver superato perfettamente i problemi legati alla ginocchiata subita nella gara interna contro il Siena. Attento in difesa e sempre presente nella fase di spinta.
FERREIRA PINTO 6: entra poco nel gioco atalantino, ma come al solito, sulla fascia di competenza, percorre chilometri e chilometri. Alla fine, esausto, viene sostituito (26’st RIVALTA 6: preziosa la freschezza che porta alla difesa atalantina. Con il suo ingresso Garics viene spostato sulla linea di centrocampo).
CIGARINI 6,5: è lui il metronomo di centrocampo. Pochissimi palloni sbagliati, tanta corsa e tanto sacrificio. Coppia d’oro con Guarente (36’st DEFENDI s.v.).
GUARENTE 7,5: ecco qua la meglio gioventù. Perfetto al centro del campo, inesauribile nel coprire con grinta e qualità la difesa nerazzurra. Si inventa pure rapinatore d’area quando, con un decisivo piatto destro, regala la rete dei tre punti ai suoi. Il migliore.
PADOIN 7: anche per lui prestazione da incorniciare. Davanti si trova uno Zenoni non proprio irresistibile, che spesso e volentieri lascia tanto spazio nel quale l’esterno friulano viaggia con tranquillità. Cerci è avvisato.
DONI 6: con un briciolo di convinzione in più, nella gara di ieri, il capitano nerazzurro avrebbe potuto mettere in rete due palloni che, per un campione del suo calibro, non si dovrebbero sbagliare. Nonostante l’età però, corre moltissimo, offrendo un prezioso contributo ai compagni di centrocampo. Splendida la sua punizione che fa gridare al gol i tifosi atalantini al 40’ del primo tempo.
FLOCCARI 6,5: finalmente abbiamo rivisto il Floccari che lo scorso anno fece innamorare bergamaschi e non. Prezioso come sempre il suo lavoro, con il quale nasconde la palla ai difensori avversari e, nei pochi momenti di difficoltà, fa respirare il resto della squadra.
Luca Bassi

Del Neri: "A Bologna a giocare la nostra partita"

Zingonia - Era un Gigi Del Neri carico e allegro quello che stamattina si è presentato nella sala stampa del centro sportivo Bortolotti di Zingonia: "Andiamo a Bologna per giocarci le nostre carte - ha commentato il tecnico friulano - con la consapevolezza di poter far bene contro una squadra che va sicuramente rispettata. Loro arriveranno carichi come non mai dopo la brillante vittoria di San Siro, ma stamattina ho visto una squadra motivata e in forma. I ragazzi stanno bene e se la giocheranno alla pari". Gianpaolo Bellini intanto è stato convocato per la trasferta emiliana, anche se solo domani mattina mister Del Neri deciderà se schierare dall'inizio il terzino di Sarnico, con il conseguente spostamento di Manfredini al centro della difesa: "Lo staff medico ha confermato che è Gianpaolo è recuperato e nella rifinitura di stamattina ho visto il ragazzo abbastanza bene. Ma solo domani verrà presa la decisione definitiva".

Resteranno a casa gli infortunati Capelli, Vieri, De Ascentis, Cisse, Bonaventura e Costinha, mentre Cerci, che oggi avrebbe dovuto giochare il triangolare con la formazione Beretti contro Lecco e Inter, resterà a riposo, in attesa di svolgere nuovi esami la prossima settimana.
Luca Bassi

Cigarini brilla e l'Atalanta va - Brilante prestazione dell'ex-Parma nell'amichevole infrasettimanale

Tritium - Atalanta 0-4
Tritium primo tempo: Pomaré, Cozzi, Malgrati, Martinelli, Di Ceglie, Riva, Bortolotto, Gemmi, Mazzini, Spampati, Savarese. All. Beggi.
Tritium secondo tempo: Gatta, Ruggiero, Bega, Tamai, Falchetti, Corti, Ciotta, Gennarelli, Gambirasio, Ubizzoni, Cattaneo.
Atalanta primo tempo: Coppola, Rivalta, Talamonti, Pellegrino, D’Agostino, Guarente, Cigarini, Padoin, Ferreira Pinto, Doni, Floccari. All. Del Neri.
Atalanta secondo tempo: Consigli, Manfredini, Talamonti (20’ D’Agostino), Pellegrino, Rivalta (30’ Colombo), Defendi, Manzoni, Cigarini (20’ Guarente), Cerci, Valdes, Marconi.
Reti: 8’pt Ferreira Pinto; 25’pt Floccari, 40’pt Doni, 37’st Defendi.

Trezzo sull’Adda - Tutto facile per l’Atalanta di mister Del Neri che, nella consueta sgambata infrasettimanale, ha superato con un netto 4-0 la Tritium, formazione che milita nel campionato di serie D.
Il tecnico friulano, in cerca di conferme dopo la prima uscita vittoriosa di campionato in cui la Dea ha battuto 1-0 il Siena, può sorridere. I suoi uomini infatti, nonostante il caldo torrido di ieri, hanno espresso un ottimo gioco, lasciando poco o niente alla compagine di mister Beggi.

Ottime notizie sono arrivate da Luca Cigarini, il vero faro del centrocampo orobico, che nella gara di ieri è stato semplicemente perfetto. Altre buone novelle le hanno date l’ex pisano Alessio Cerci, sempre più sulla strada del recupero completo, e Marino Defendi che, nei 45 minuti giocati, è risultato essere il migliore in campo.

La cronaca della gara. Partono bene i nerazzurri, che dopo solo otto giri d’orologio sono in vantaggio grazie al delizioso pallonetto di Ferreira Pinto che scavalca Pomaré e si infila in rete. Al 13’ ci prova invece il capitano Doni con una velenosa punizione che il portiere della Tritium mette miracolosamente in corner. Al 25’ il raddoppio atalantino: Doni pesca Floccari a centro area e il calabrese, dopo un perfetto stop di petto, batte il portiere avversario con un sinistro potente e preciso: 2-0. Due minuti più tardi arriva la risposta della formazione di Beggi, che si rende pericolosa con un destro di Mazzini che termina di poco a lato. Al 35’ l’Atalanta sfiora il tris ma Ferreira Pinto, smarcato in area da un lancio al bacio di Cigarini, mette clamorosamente a lato. Al 39’ il solito Doni ci riprova su calcio piazzato, ma questa volta la sua punizione sfiora il sette e si spegne sul fondo. Un minuto dopo, però, lo stesso Doni trova la meritata soddisfazione personale dopo una bella azione firmata Floccari-Cigarini. All’ultimo secondo della prima frazione di gara ci prova Guarente con un destro molto potente che Pomaré mette in corner.

Nella ripresa la gara si addormenta e gli unici sussulti sono il calcio di rigore inutilmente (e giustamente) richiesto da Valdes, steso dopo una bellissima serpentina, e lo splendido pallonetto di Defendi che, al minuto 37, firma il 4-0 finale. Ma è chiaro che domenica a Bologna la musica sarà diversa.
Luca Bassi

Talamonti pezzo pregiato della difesa nerazzurra

Trezzo sull’Adda - E’ stato tra i migliori nella prima uscita di campionato contro il Siena; nell’amichevole infrasettimanale di Trezzo Leo Talamonti ha rispettato le attese. Mister Del Neri, a questo punto lo possiamo dire, non può proprio fare a meno di lui nel reparto arretrato. Archiviato il poker con la Tritium, l’argentino ha già la testa alla gara di domenica, quando i nerazzurri saranno attesi da un Bologna più motivato che mai dopo l’exploit di Milano: «Per noi sarà una partita molto difficile - ha attaccato il difensore atalantino -, ma in ogni caso cercheremo di portare a casa un buon risultato. Il Bologna, dopo la vittoria di San Siro, arriverà con il morale alle stelle, e per questo dovremo stare ancora più attenti. Il nostro però, è un gruppo più unito che mai, che saprà dire la sua».

Per Talamonti quello appena messo alle spalle è stato un precampionato perfetto: «Non ho saltato neanche un allenamento e sono pure riuscito a giocare tutte le gare amichevoli. Non a caso ora - ha continuato l’argentino - mi sento quasi al 100%, e per me sarà importante continuare così. Sono anche soddisfatto della mia buona prova contro il Siena, in cui ho sbagliato molto poco». In campo, inoltre, il Tala è sembrato uno dei leader indiscussi, sempre pronto a dare il giusto consiglio e, quando serve, il doveroso richiamo, anche se il difensore nerazzurro preferisce tenere i piedi per terra: «Questo è un compito che non mi spetta. Il capitano e unico leader è Cristiano (Doni, ndr), che sa come trattare ognuno di noi nel rettangolo di gioco».

Per la difesa intanto si continua a lavorare molto: l’obiettivo di mister Del Neri è subire meno gol rispetto alla scorsa stagione, quando la formazione bergamasca finì con un passivo di 58 reti. «In allenamento abbiamo provato moltissime cose per migliorarci dietro e già contro il Siena - ha concluso Talamonti - credo che si siano visti i primi buoni risultati».
Luca Bassi

giovedì 11 settembre 2008

Coppola ex senza rancore - "A Bologna solo panca. Ma da Pagliuca imparai moltissimo"

Zingonia - Per Ferdinando Coppola la partita di domenica contro il Bologna sarà una sorta di ritorno al passato. Il portiere partenopeo infatti, dopo essere cresciuto nelle giovanili del Napoli, ha passato 3 stagioni in Emilia, senza però collezionare presenza in campionato. «Quella per me - ha commentato il portierone in comproprietòà tra Atalanta e Milan - fu comunque una parentesi molto importante della mia carriera».

Come rivive quei tre anni in Emilia?
«A Bologna sono stato accolto e trattato molto bene. Il mio arrivo in rossoblu però fu molto strano. Solo un giorno prima infatti ero stato protagonista di una prestazione poco brillante (Napoli-Bologna 1-5, ndr) ma la dirigenza bolognese credetto lo stesso in me. Fui così preso pr fare da secondo a Pagliuca che in quegli anni, nonostante l’età, stava ancora molto bene e per me, Coppa Italia esclusa, ci fu pochissima possibilità di mettermi in mostra».

Qualche rimpianto per essersene andato così giovane dalla sua Napoli?
«Forse sì. Magari con un po’ di pazienza avrei potuto insistere e aspettare il mio momento, ma allora ero molto giovane e decisi di andarmene per provare a giocare con continuità. A Bologna non trovai comunque tanto spazio, ma capì che fu la scelta giusta perché il tanto lavoro che svolsi in quei tre anni mi permise di crescere molto».

Nessun rancore quindi con Bologna e con i bolognesi? «Assolutamente no. Da parte mia non c’è nessuna voglia di rivincita, anche perché i dirigenti di allora non ci sono più».

Che avversaria si aspetta Coppola per domenica? «Dovremo stare molto attenti. Loro arrivano con il morale alle stelle dopo la promozione dello scorso anno e, soprattutto, dopo la splendida vittoria di San Siro. Ma dovranno comunque stare attenti perché noi andremo a giocarci le nostre carte».

Di fronte vi troverete attaccanti dal grande passato e altri dal roseo futuro come Di Vaio e Bernacci. «Il Bologna effettivamente può disporre in attacco di un potenziale da fare invidia a molte squadre. Di Vaio ha alle spalle grandi annate in quel di Parma e Torino e adesso, in rossoblu, può trovare motivazioni importanti, Adailton è uno che può sempre far male, Marazzina invece la porta la vede con estrema felicità mentre Bernacci, che nei mesi scorsi sarebbe potuto arrivare a Bergamo, è ancora giovane e può migliorare tantissimo ma già ora può dire la sua».

La sua difesa però è partita col piede giusto. «E’ vero, contro il Siena siamo stati perfetti, e se qualcuno commetteva il minimo erroee arrivava il compagno a rimediare. Ma ogni domenica è un test diverso e importante. Dovremo essere bravi per farci sempre trovare pronti».

Da napoletano, come vive invece queste ore di condanna per il tifo violento partenopeo? «Queste sono situazioni sempre brutte da commentare. Giusto però trovare decisioni veloci, anche drastiche. Ma purtruppo, a pagare, sono anche quelle persone che allo stadio ci vanno solamente per guardare la partita».

Luca Bassi

Cologno contro "Bergamosex" - "Insulta le donne". Fumagalli: "Adulti consenzienti"

Cologno al Serio - Duecento firme per cercare di fermare il «Bergamosex». Con questa iniziativa una parte dei cittadini di Cologno al Serio ha provato a far sentire la sua voce, cercando di evitare la replica della fortunatissima iniziativa firmata da Corrado Fumagalli, l’ideatore e il conduttore della trasmissione «Sexy Bar», che inizierà questa sera al palatenda.
I duecento parrocchiani, infuriati con il Comune che ha concesso anche per quest’anno l’autorizzazione per l’uso del palatenda agli organizzatori, hanno anche scritto una lettera al sindaco Roberto Legramanti, con la quale hanno illustrato il motivo del loro "no" alla manifestazione. Secondo loro il Bergamosex offende la dignità della donna. E nella lettera inviata al sindaco Legramanti viene anche citata l'enciclica di Papa Giovanni Paolo II, «Mulieres dignitatem». «Sono trascorsi vent'anni dalla scrittura del Papa sulla dignità della donna - si legge nella lettera che è stata recapitata al sindaco circa due settimane fa - ma tutto ciò pare che non abbia avuto effetto. Bergamosex con il suo messaggio è all'opposto di quanto scritto dal Santo Padre».L’ideatore Fumagalli però non ci sta e respinge prontamente le critiche al mittente, attaccando anche chi ha cercato di fare disinformazione sul Bergamosex: «Con il pretesto della raccolta di firme avvenuta nel comune di Cologno al Serio - ha spiegato il conduttore bergamasco -, molti notiziari nazionali hanno insinuato che si sarebbe potuto mettere in dubbio la realizzazione dell'evento. Come ha invece tenuto a ribadire pubblicamente il sindaco di Cologno, la raccolta di circa 200 nominativi, in un paese di oltre 10mila abitanti, non mette in discussione una decisione presa a suo tempo e che ha tenuto conto di tutti i pro e i contro. L'evento Bergamosex - ha continuato Fumagalli - è una festa dedicata agli adulti, maggiorenni e consenzienti che si terrà in una zona periferica e che vedrà lo svolgimento di spettacoli e strip-tease. Le critiche mi sembrano davvero assurde: come si fa a dire che non rispetto la dignità della donna quando poi sulla strada ci sono giovanissime ragazze che vengono sfruttate ogni giorno? Per loro sì che andrebbe fatta una raccolta firme. Noi alla fine non facciamo nulla di male».
Luca Bassi

venerdì 5 settembre 2008

Le pagelle di Atalanta - Siena. Talamonti, un baluardo insuperabile. Bene Garics - Difesa promossa in blocco -

Coppola 6: pronti via e arriva subito un pericolo dalle sue parti. Il portierone campano però ci mette la manona e devia in corner. Per il resto del match non arrivano dalle sue parti grossi pericoli.
Garics 7: grande stato di forma e grande intelligenza tattica. Piedi buoni e velocità. A questo ragazzo non manca proprio niente. E nel match di ieri è stato semplicemente perfetto. Galloppa non è infatti mai passato dalle sue parti. Da riproporre.
Talamonti 7: il centrale argentino, che molti davano come sicuro panchinaro, è stato uno dei protagonisti della gara nerazzurra. Sempre perfetto e puntuale su Maccarone, che non gli è mai scappato.
Manfredini 7: ecco qua la nota più lieta della giornata atalantina. In difesa è praticamente insuperabile, al centro o a sinistra per lui cambia poco. Mister Del Neri può davvero sorridere, la sua intuizione era giusta. Questo Manfredini è forse il miglior colpo per la retroguardia nerazzurra.
Bellini 6: un duro colpo alla coscia destra lo costringe ad abbandonare il campo nell’intervallo. Fino ad allora, il terzino di Sarnico, si era comportato egregiamente sulla fascia sinistra (1’st Pellegrino 6,5: sostituisce il vicecapitano, prendendo il posto di Amnfredini al centro della difesa. Calaiò non gli crea grossi grattacapi e lui amministra la situazione con la solita esperienza).
Ferreira Pinto 6: assist decisivo e poco altro. Il gran caldo non ha di certo favorito le sue veloci discese sulla destra, ma l’esterno di Quinta do Sol non è quasi mai riuscito a superare il modesto Rossi. Esausto, ha lasciato poi il posto a Capelli (36’st Capelli s.v.: riesce nella difficile impresa di farsi ammonire dopo due soli minuti dal suo ingresso in campo).
Manzoni 6,5: frenato nei primi minuti dall’emozione del debutto nella massima serie, il giovane fantasista di Crema dà il là all’azione che si chiuderà con la rete decisiva di Padoin. Il suo colpo di tacco delizia il pubblico e fa capire a tutti come sono fatti i suoi piedi. L’infortunio di De Ascentis e l’improvviso stop di Cigarini gli hanno messo sul piatto d’argento questa possibilità, che lui ha preso al volo. Mister Del Neri ora sa che avrà una pedina importante in più per il suo scacchiere (8’st D’Agostino 6: la voglia di mettersi in mostra è davvero parecchia, tanto che spesso, in cerca della giocata "di troppo", finisce per perdere la palla. Ma il buon Antonino ieri ha comunque fatto la sua bella figura).
Guarente 6,5: inizia male, perdendo un pericoloso pallone che dà il via alla prima palla gol dei senesi, ma si riprende presto, tornando il solito geometra di centrocampo pronto pure a rubare palla. Nel finale sfiora la sua prima soddisfazione in serie A, quando l’attento Curci si fa trovare pronto di fronte alla sua sforbiciata di destro.
Padoin 6,5: dopo l’ottima gara contro il Modena, l’ex-Vicenza ha regalato a mister Del Neri e a tutti i tifosi nerazzurri le risposte che volevano da lui. Rete decisiva e prestazione più che sufficiente. In attesa di Cerci, godiamoci questo Padoin.
Doni 5,5: sarà forse stato il gran caldo o forse l’età che comincia a farsi sentire, fatto sta che quella di ieri, per il capitano nerazzurro, è stata una prestazione sottotono. Da un campione come lui infatti non ci possiamo aspettare certi errori. Ma siamo anche sicuri che il nostro capitano saprà rifarsi al più presto, magari già nella trasferta di Bologna del prossimo 14 settembre.
Floccari 5,5: gambe pesanti e poche idee. Sergio Floccari, dopo una stagione da incorniciare, sta facendo un po’ di fatica a trovare la giusta forma. Ma la cosa non deve preoccupare più di tanto i tifosi della Dea, che vedono nel buon Sergio il centravanti ideale per lo scacchiere di Del Neri. La condizione ideale e i gol arriveranno, basta avere un po’ di pazienza. Se poi in sua assenza a segnare ci pensano altri meglio ancora.
Luca Bassi

Festa Democratica? Un flop - Servidati: "Ma ai dibattiti c'era sempre tanta gente"

Bergamo - Quella del Partito Democratico era una delle feste più attese dell’estate, ma più che consensi e pareri favorevoli, ha riscosso tante critiche. Le uniche note positive sono arrivate dagli importanti dibattiti, con i quali sono stati ospitati i politici più importanti della Bergamasca e che hanno attirato un pubblico numeroso.A fare un piccolo bilancio ci ha pensato la segretaria provinciale del partito Mirosa Servidati, che ha comunque manifestato tanto ottimismo: «Il grande seguito che la gente ha dato ai dibattiti - ha spiegato Servidati - ci fa ben sperare per il futuro.
Per la maggior parte delle discussioni infatti era impossibile trovare un posto libero per decine di metri intorno al palco. Sotto quel punto di vista possiamo così dire che è stato un grande successo, per il resto magari c’è un po’ meno di soddisfazione». La Festa Democratica infatti, alla sua prima edizione, non è stata proprio fortunata: «Sapevamo che sarebbe stata dura quest’anno. In primis perché rispetto alle altre edizioni cambiavamo il nome, e si sa, la Festa dell’Unità ha sempre attirato moltissima gente. Però non potevamo fare altrimenti: il nuovo nome era fondamentale per mantenere la linea di cambiamento che avevamo promesso ai nostri elettori». Da parte del PD comunque nessuna marcia indietro: «Crediamo sempre che la nostra scelta sia stata quella migliore - ha confermato la segretaria Servidati - e continueremo per la nostra strada. Sperando magari che il nostro pubblico segua con più attenzione anche gli altri spazi e non solo quelli strettamente politici».Per il futuro quindi resta tanto ottimismo in casa PD: «Quando si fanno certe innovazioni è chiaro che serve del tempo - ha spiegato Servidati -. Il nome nuovo ci ha sicuramente penalizzati ma, ripeto, è stata una scelta dettata soprattutto dalla coerenza, e siamo sicuri che le cose andranno meglio già a partire dalla prossima estate».
Luca Bassi

Svastiche sulla festa di Liberazione - Castelli Calepio. Anche scritte inneggianti il duce sulle strutture di Quintano

Castelli Calepio - Svastiche, croci celtiche e scritte inneggianti al duce. E’ questo lo scenario che si sono trovati di fronte ieri mattina, tra rabbia e stupore generale, gli addetti ai lavori che in questi giorni stanno allestendo le strutture della «Festa di Liberazione» di Castelli Calepio, che prenderà il via nella serata di domani in località Quintano, nello spazio antistante il locale circolo dell’Arci. L’episodio è stato prontamente segnalato alla Polizia municipale del paese e nelle prossime ore si provvederà alla rimozione delle scritte e dei segni dalle strutture.
Preoccupazione per i fatti accaduti nella notte tra il 31 agosto e ieri nelle parole del segretario proviciale di Rifondazione Comunista Ezio Locatelli: «Questo atto non può che destare allarme, anche perché è stato fatto appena le prime strutture sono state montate, e se il buongiorno si vede dal mattino non possiamo che essere preoccupati. Il fatto - ha continuato il segretario Locatelli - non è da sottovalutare, visto che si tratta di un episodio di ostilità e intolleranza verso chi la pensa in un modo diverso. Purtroppo in queste zone atti simili non sono nuovi». Due anni fa infatti, la sede del circolo di Rifondazione Comunista della Valcalepio fu imbrattata nello stesso modo, con scritte inneggianti al fascismo, croci celtiche e svastiche. E proprio il segretario del circolo finito nel mirino nel 2006, Claudio Sala, fa eco a Locatelli: «Non possiamo far altro che esprimere preoccupazione per quello che è succeso. Noi comunque non ci faremo intimorire e proseguiamo nell’organizzazione delle festa». Sui possibili autori dei fatti, nessuno si sbilancia: «E’ chiaro che la matrice politica è più che evidente - hanno commentato Sala e Locatelli -, ma non si può puntare il dito contro nessuno adesso. Speriamo però che d’ora in avanti le forze dell’ordine possano intensificare i controlli nella zona, per rendere la festa sicura e accessibile a tutti quelli che vorranno partecipare».
Luca Bassi

Nasce il centro per la mediazione - Bergamo. Tre mediatori cercheranno di rappacificare i contendenti

Bergamo - Basta liti inutili e scazzottate da Far West. La Giunta comunale, riunitasi ieri pomeriggio, ha approvato il progetto del «Centro per la mediazione dei conflitti» e del relativo protocollo d’intesa. L’iniziativa, che nasce dopo una programmazione durata anni, vedrà la partecipazione della Polizia locale e della Caritas diocesana bergamasca, che ha fatto la prima vera proposta al Comune e metterà a disposizione i locali in via Conventino, 8.Lo scopo principale, come illustrato dal vicensindaco Ebe Sorti Ravasio, «è quello di sviluppare e favorire nella cittadinanza la cultura della mediazione e della giustizia ripartiva, con un particolare riferimento alla mediazione in ambito sociale e penale. La Polizia locale - ha continuato il vicesindaco - lavora ogni giorno nel territorio per evitare eventuali conflitti tra i cittadini. Adesso questi agenti, quando la nostra iniziativa prenderà il via, avranno anche un punto di riferimento in cui i "contendenti" potranno trovare una mediazione».
A fare da spalla al vicesindaco Ravasio nell’attuazione del progetto ci ha pensato don Virgilio Balducchi che, come rappresentante della Caritas, ha spiegato le intenzioni della sua associazione: «Troppo spesso si sentono notizie riguardanti situazioni conflittuali non governate che sfociano poi in volgari risse o, purtroppo, anche in qualcosa di peggio. Con questo nostro progetto - ha continuato don Balducchi - cercheremo di far trovare una mediazione ai due litiganti. Ma anche nei casi in cui la prevenzione risultasse inutile, al centro verrà data una possibilità di confronto alle persone protagoniste e non mancherà assistenza alla vittima che troppo spesso, a mio parere, viene abbandonata».Il progetto dovrebbe partire nella seconda metà di settembre, anche se, come ha confermato il vicesindaco, non sono ancora stati individuati i componenti della Polizia locale che prenderanno parte dell’iniziativa: «Ad oggi - ha spiegato Ravasio - una decina di agenti ha già voluto fare il percorso formativo essenziale per far parte del progetto». I mediatori, infatti, saranno persone con competenza in materia sociale, giuridica, pedagogica e psicologica, che avranno prima seguito specifici corsi di formazione.Il «Centro per la mediazione dei conflitti» porterà avanti il grande lavoro che negli ultimi due anni è stato fatto dalla Caritas, che nel 2005 ha istituito un ufficio simile. L’adesione al progetto, inoltre, non comporterà alcuna spesa aggiuntiva per il Comune, in quanto si tratta di integrare gli interventi degli agenti della Polizia locale, che pubblicizzeranno ai cittadini interessati le procedure della mediazione dei conflitti. Chiunque potrà quindi rivolgersi direttamente al centro, che cercherà di trovare una soluzione a qualsiasi problema attraverso una mediazione che si svolgerà in due fasi: la prima sarà caratterizzata da un colloquio individuale, mentre la seconda sarà fatta alla presenza di tre mediatori. Il tutto sarà completamente gratuito.
Luca Bassi

Calderoli: "Il federalismo farà bene a tutti" - Il ministro per la semplificazione ha incontrato il presidente della Regione Sicilia

Bergamo - Federalismo fiscale, adesso la Lega Nord fa davvero sul serio. Nella giornata di ieri infatti, dopo settimane di discussioni più o meno accese, il ministro per la semplificazione Roberto Calderoli ha ospitato nella sua lussuosa villa in quel di Bergamo il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo. Motivo dell’incontro il federalismo fiscale, cavallo di battaglia del Carroccio.Sembra sia arrivata la svolta decisiva, come ha confermato lo stesso ministro leghista: «Qualche mese fa abbiamo iniziato a scrivere solo qualche bozza, ma adesso possiamo dire che la proposta fatta tempo fa sta diventanto un vero e proprio disegno di legge estremamente definito. In questo ultimo periodo - ha continuato Calderoli - sto incontrando diverse parti politiche per discutere della nostra proposta. In particolare ho parlato in modo costruttivo anche con l’Udc e con l’Italia dei Valori, e nei prossimi giorni spero di poter portare il disegno di legge sulle tavole di Comuni, Province e Regioni. E propio ad alcune regioni, quelle a statuto speciale, abbiamo rivolto le nostre maggiori attenzioni: per questo oggi (ieri per chi legge, ndr) ho voluto questo incontro con il presidente della Regione Sicilia Lombardi».Per il ministro Calderoli, anche con il federalismo fiscale saranno rispettati i vari statuti speciali che oggi sono in vigore in Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Sardegna e, appunto, Sicilia. «Quello che hanno ottenuto decenni fa va rispettato - ha spiegato il ministro - e noi non saremo da meno. Nell’incontro con il presidente Lombardo abbiamo comunque trovato diverse lacune nel disegno di legge che, ovviamente, cercheremo di colmare. Sul tavolo del Consiglio dei Ministri infatti voglio portare qualcosa di perfetto, di vero». Il ministro ha poi messo in guardia tutti i "fannulloni": «Chi teme la proposta che stiamo per fare è perché è un pessimo amministratore: solo loro infatti possono avere paura che le cose cambino. Per il sud infatti non ci sarà nessuna penalizzazione, anzi, potranno avere la loro chanches di tornare cittadini italiani di serie A, cosa che purtroppo adesso è impossibile».
Luca Bassi

Rifondazione boicotta Bonduelle - Respinti tutti i prodotti alla Festa di Liberazione ospitata a Torre Boldone

Torre Boldone - Alla festa di Liberazione di Rifondazione Comunista, in svolgimento fino al prossimo 24 agosto a Torre Boldone, sarà più difficile trovare un barattolo targato Bonduelle che un ago in un pagliaio. Il popolo dell’estrema sinistra infatti, dopo le ultime decisioni della multinazionale di far spostare gli otto dipendenti rimasti in mobilità, hanno deciso di boicottare qualsiasi prodotto Bonduelle. E così, quando nelle cucine della tradizionale festa estiva sono arrivate le scorte di cornetti, fagioli bianchi e borlotti è scoppiata l’indignazione dei volontari, che subito hanno rispedito al mittente i prodotti, nonostante l’integrità delle confezioni tra lo stupore del fornitore: tutto indietro, qui non si consumano prodotti della multinazionale francese.Per Rifondazione, il boicottaggio alla multinazionale leader del settore ortofrutticolo è d’obbligo, dopo il blitz preferragostano dell’azienda, che con una lettera ha invitato otto lavoratori, rimasti in mobilità dopo l’incendio che lo scorso febbraio ha distrutto parte dell’azienda di San Paolo d’Argon, a trasferirsi al sito produttivo campano di Battipaglia, in provincia di Salerno: «La cosa è inaccettabile - spiega Maurizio Mazzucchetti, esponente locale di Rifondazione Comunista e rappresentante della lista civica "L’Alternativa" di San Paolo -. Come si può comunicare con così poco preavviso una notizia del genere? Per altro, molti degli interessati sono anche padri di famiglia che dovrebbero prendere una decisione di così grande importanza in pochi giorni. Noi di Rifondazione - continua Mazzucchetti - abbiamo seguito costantemente il susseguirsi dei fatti e quando abbiamo appreso l’ultima decisione della multinazionale di spostare i lavoratori a Salerno abbiamo deciso che, come gesto di solidarietà, avremmo boicottato i loro prodotti. E’ il minimo che potevamo fare». Per l’esponente di Rifondazione, dopo l’incendio che ha devastato parte dell’azienda di San Paolo d’Argon, la soluzione sarebbe stata molto semplice e avrebbe accontentato tutti: «I lavoratori che non trovavano più spazio a San Paolo dovevano semplicemente essere spostati nell’azienda di Lallio, dove per altro sarebbero stati anche più comodi, ma questa è un’ipotesi che la multinazionale non ha neanche preso in considerazione». Per Mazzucchetti il motivo è facile da spiegare: «Forse l’incendio dello scorso febbraio è diventato solo un pretesto per fare questa diminuzione del personale che volevano fare da tempo. Ma i dirigenti della Bonduelle - continua l’esponente di Rifondazione - non si sono forse accorti che vengono danneggiati lavoratori che negli ultimi anni hanno dato tutto per l’azienda, e che, se oggi è diventata la grande multinazionale che tutti conosciamo, è anche grazie al loro prezioso lavoro. Le persone coinvolte - conclude Mazzucchetti - sappiano che avranno sempre il nostro sostegno».
Luca Bassi

Firma doc per il progetto dell'ex Enel - Tra via Mazzini e via Nullo 135 appartamenti dal genio creativo di Antonio Citterio

Bergamo - Abitazioni e uffici, un’area verde e altri interventi per migliorare la qualità urbana. Il tutto rigorosamente all'insegna del design all'avanguardia. E’ il nuovo progetto, firmato dall’architetto Antonio Citterio, che riqualificherà così la grande area compresa tra via Nullo e via Mazzini, quella oggi conosciuta come ex-Enel. L’intero complesso, rimasto in disuso da anni, è stato acquistato circa un anno fa da un’immobiliare milanese che per rimettere a nuovo l’intera area ha deciso di non badare a spese, mettendosi nelle mani del noto architetto internazionale che negli ultimi anni si è messo in mostra per aver progettato edifici in tutta Europa fino a portare il suo genio creativo anche in Oriente. Citterio, nato a Meda nel 1950, è stato il "padre" di diverse opere, anche nella Bergamasca: dalla sua mente infatti sono nati progetti per la ristrutturazione dello storico Palazzo Comunale di Clusone, per la sede e asilo aziendale della multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline a Verona, per due residenze unifamiliari a Villasimius - in Sardegna. E ancora, a Basilea - in Svizzera, per il Bulgari Resort a Bali, per lo showroom Aspesi di via Montenapoleone a Milano e per la nuova piazza Michele Alboreto del comune milanese di Rozzano. La sua è dunque una firma sinonimo di garanzia.Il progetto di Citterio prevede che nell’area che oggi ospita i magazzini e gli uffici provinciali dell’ex Enel saranno costruiti 135 appartamenti che porteranno 297 nuovi abitanti, mente le facciate e il resto degli interni saranno ristrutturati con un tocco d’avanguardia. Con questo progetto Palafrizzoni potrà anche prendere due piccioni con una sola fava: infatti, oltre a riqualificare un’area dismessa e inutilizzata da anni, potrà anche beneficiare degli oneri di urbanizzazione corrispondenti alla quota che il Comune deve cedere nella partita del Carmine, che saranno pari a 4 milioni di euro.
Luca Bassi

La Nord contro l'Eco - La contestazione. I tifosi con striscione e volantini: "Su di noi scritte falsità"

Rovetta - Nonostante il giorno feriale, anche ieri è stata una grande festa nerazzurra. Anche se sugli spalti, sponda ultras, è andata in scena una dura contestazione contro «L’Eco di Bergamo». Il quotidiano di via Papa Giovanni infatti, è finito nel mirino del tifo organizzato atalantino, che ha riservato alla testata un lungo striscione, appeso proprio dietro alla porta situata alla sinistra della tribuna del campo sportivo, che recitava: «Sporco, falso, prevenuto. L’Eco: questa è la vostra verità».
Non sono mancati poi mancati i consueti cori indirizzati ai giornalisti, mentre alcuni esponenti della Curva Nord, prima del fischio d’inizio della gara contro il Pergocrema, hanno distribuito ai tifosi presenti in tribuna, un volantino, nel quale si spiegava con chiarezza il motivo della contestazione: «L’Eco di Bergamo continua nella campagna di slealtà e disinformazione per delegittimare e demolire la Curva Nord - si legge -. Ormai al Bugiardino sono talmente ossessionati dall’obiettivo di denigrare gli ultrà atalantini che inventano, falsificano e strumentalizzano le notizie».Le gocce che avrebbero fatto traboccare il vaso, secondo il tifo organizzato nerazzurro, sarebbero arrivate nel giornale di martedì e in quello di ieri: «"Ultrà attaccano i rom, ma ora vogliono aiutarli" - si legge sul volantino distribuito -. All’interno, un titolo a tutta pagina: "Molotov contro i rom, ora li vogliono aiutare. La richiesta di due ultrà dell’Atalanta finiti ai domiciliari per un assalto a un campo a un campo nomadi nel lecchese". Oggi, ancora, in prima pagina: "I rom rispondono agli ultrà dell’Atalanta». Tutto questo, secondo gli ultras nerazzurri, non sarebbe altro che una strumentalizzazione, come spiegato nelle righe che seguono: «I due ragazzi lecchesi sono definiti ultrà dell’Atalanta solo perché sono venuti un paio di volte al Comunale. Nell’articolo - si chiedono gli autori del volantino - perché non hanno definito i responsabili semplicemente due lecchesi o due esagitati o due ragazzi o due operai o due ventenni, ma invece due ultrà dell’Atalanta?».I tifosi organizzati autori del volantino hanno poi chiuso con una promessa verso la testata locale: «A L’Eco facciano quello che vogliono; noi d’ora in poi risponderemo (senza alcun vittimismo) colpo su colpo per smascherare, a suon di striscioni, volantini e cori, tutte le falsità che si leggono nei confronti della Nord. Chissà - si legge in conclusione - che qualcuno apra gli occhi!».
Luca Bassi

Parco dell'Adda: pitoni e igua - Il caso. Due i problemi: gli animali pericolosi e la strage delle camere d'aria

Trezzo d’Adda - Sull’Adda come al Safari. Se poi ci andate in bicicletta l’avventura diventa doppia. Perché oltre ad evitare pitoni e boa constrictor, dovrete stare attenti a non imbattervi nei chiodi. Le stradine in riva al fiume ne sono seminate, l’opera è di un ignoto attentatore. Da un paio di settimane è ricercato, senza esito, dagli uomini del direttivo del parco.
Ma andiamo con ordine e partiamo dalle bestie esotiche. Finché erano teneri scoiattoli grigi arrivati chissà come dal Canada, nessuno si preoccupava più di tanto. L’allarme è scattato quando i volontari del Wwf hanno trovato i già citati boa constrictor, il famigerato pitone e un’iguana di un metro. Parevano Nereida Gallardo a Ibiza, tutti e quattro a prendere il sole nella spiaggetta di Trezzo, facendo bella mostra di sé e terrorizzando le vecchiette presenti. Dalla riva alle acque: l’Adda è popolato da qualche mese dal temibile pesce siluro, bestia voracissima che ha già portato all’estinzione di diverse specie autoctone. Non è finita qui, c’è anche l’emergenza legata alla nutria, roditore gigante che qualche furbone ha importato dal Sud America per liberarlo nella Bergamasca, dove ha trovato il suo habitat ideale, soppiantando i castori. Il problema sta proprio qui, gli animali esotici sono più forti dei nostri. E alterano definitivamente un ecosistema già provato da anni di inquinamento.In campo il Wwf. Che propone una task force formata da ambientalisti, cacciatori e pescatori per tutelare una biodiversità che si sta perdendo. Di chi è la colpa? Soprattutto della superficialità dei molti che comprano l’animale alla moda, per poi scoprire, dopo un paio di settimane, che tenerselo in casa è un vero casino. Il pitone, ad esempio, si pappa solo topolini vivi e dopo un rituale straziante. Immaginatevi il dolore di chi guarda, meglio liberarsi di quel mostro, partorito, lo dice la Bibbia, dalla diabolica fantasia di Satana. E allora lo portano sull’Adda. Spesso sentendosi pure bravi e buoni, per aver ridato alla belva feroce la libertà persa in Amazzonia o nell’Africa Nera. Niente di nuovo sotto il sole. Il parco faunistico delle Cornelle, nella vicina Valbrembo, è infatti da anni un rifugio per le specie peccatrici: recupera scimmie, tigri, leopardi e, appunto, un sacco di rettili. Le rimette in gabbia, gli dà da mangiare e cerca di arginare un (pericoloso) fenomeno in ascesa.Ma cambiamo parco e torniamo sull’Adda. Il chiodarolo, protagonista qualche giorno fa di un bell’articolo su Bergamonews, è tornato in azione. E in settimana ha fatto strage di camere d’aria. I ciclisti facciano attenzione: rischiano di bucare e finire in acqua. Ad attenderli, con la bocca aperta, il famoso (e affamatissimo) pesce siluro.
Luca Bassi

Maltempo: Bassa e Isola in ginocchio

Bergamo - Lampi, tuoni, pioggia e disastri nella notte tra mercoledì e ieri. Il temporale ha colpito soprattutto le zone dell’Isola e della Bassa bergamasca. Alberi caduti, cantine e garage allagati, sottopassi inagibili e tanta paura per i residenti. Il maltempo ha cominciato a imperversare in serata nella zona di Milano, creando danni molto più consistenti rispetto a quelli causati nella nostra provincia. Verso le 23 la pioggia e i fulmini sono arrivati anche nella Bassa, sul confine con il milanese. Il centralino dei vigili del fuoco di Treviglio è stato preso d’assalto: numerose le chiamate di residenti in difficoltà che chiedevano aiuto. A Calusco d’Adda l’intervento più impegnativo: il cellophane che copriva il tetto di una casa in ristrutturazione è stato divelto dal vento e i tre piani dell’abitazione si sono allagati.
Nonostante i lavori, nell’abitazione dormivano i padroni di casa, che sono stati evacuati perché i locali sono stati momentaneamente dichiarati inagibili. La maggior parte delle chiamate arrivate ai vigili del fuoco di Treviglio e ai volontari di Romano di Lombardia riguardavano alberi caduti sulle strade o piante non ancora divelte dal vento ma pericolanti. Un grosso albero è caduto sul viale Piave, un altro sulla via Redipuglia e un terzo sulla via Carlo Porta. Anche a Caravaggio la stessa situazione: il vento ha fatto cadere una pianta in via Vicinato, davanti alla ditta di formaggi Invernizzi. Intorno all’1 di notte il temporale è arrivato a Bergamo, ma fortunatamente, a parte un forte vento e un continuo tuonare che ha svegliato i cittadini addormentati, non ci sono stati grossi disastri. Alcuni sottopassi si sono però allagati. Intorno alle 2.30 un uomo di 42 anni residente a Scanzorosciate, a bordo della sua Alfa 156 ha imboccato il sottopasso di Colognola. La sua auto, a causa di un grossa pozzanghera alta una ventina di centimetri, si è fermata bloccando all’interno dell’abitacolo l’automobilista. Se avesse aperto le portiere infatti, tutta l’acqua sarebbe entrata in macchina. Così non gli è rimasto altro da fare che chiamare il 113 e farsi aiutare a uscire dal sottopasso dalla polizia. I vigili del fuoco sono intervenuti per prosciugare un altro sottopasso, quello che si trova tra le vie Simoncini e Quarenghi. Anche in questo punto, dato che i tombini della via Bonomelli erano pieni e l’acqua strabordava, si sono formati allagamenti pericolosi per gli automobilisti. Ad Almenno San Salvatore si è verificata una frana in via Primo Maggio, proprio davanti alla porta d’ingresso della casa di riposo. Nessun pericolo per i degenti, la terra che si è riversata sulla strada a causa dello smottamento è stata tolta nella mattinata di ieri. A Telgate una donna ha chiamato i pompieri perché è rimasta chiusa sul balcone proprio mentre imperversava il temporale. Stava ritirando le piante quando le persiane si sono richiuse alle sue spalle a causa del vento, bloccando la donna sul terrazzo. Alcuni vicini hanno sentito il suo richiamo ed hanno allertato i pompieri, ma poco dopo hanno richiamato perché erano riusciti a risolvere la situazione da soli. A Carvico i garage di alcune case in costruzione si sono completamente allagati. Essendo il cantiere ancora allestito, i muratori hanno sistemato alcuni contatori provvisori all’esterno. La pioggia ne ha fatto saltare uno e le pompe di aspirazione dell’acqua si sono bloccate, causando l’allagamento. In totale gli interventi dei vigili del fuoco sono stati 29, ma i disastri sono certamente di più. La maggior parte dei bergamaschi si è rimboccata le maniche e si è data da fare per risolvere la situazione senza l’intervento dei pompieri, già impegnati su numerosi fronti.
Luca Bassi

Padania campione in Lapponia - Anche il leader del Carroccio Bossi in campo ad esultare

Bergamo - La nazionale padana è campione del mondo delle nazioni non riconosciute. Battendo per 2 a 0 in finale la formazione degli Aramaici (Siria) la squadra di calcio della Padania ha così vinto la «Viva World Cup» a Gallivare, in Lapponia. Al fischio finale che ha decretato la vittoria della squadra del Carroccio, il leader della Lega Nord nonché ministro delle riforme, Umberto Bossi, è sceso dagli spalti ed è entrato in campo per esultare con giocatori e tifosi presenti, una quarantina di persone che avevano raggiunto la cittadina di Gallivare nei giorni scorsi con una carovana di camper.
La marcia trionfale della Padania è stata semplicemente perfetta: dopo la facile vittoria nella prima partita con la Provenza per 6 a 1 - reti di Cossato, Ferrari e doppiette di Salandra e Ligarotti -, la nazionale allenata da mister Leo Siegel si è sbarazzata di Kurdistan - 2 a 1 con reti di Gentilini e Salandra -, Lapponia - 2 a 0 grazie a Cossato e Ligarotti - e degli aramaici per 4 a 1 - con reti di Cossato, Salandra e doppietta di D’Alessandro -. Nella finale gli stessi aramaici sono poi stati battuti per 2 a 0 grazie alle reti dell’ex AlbinoLeffe Colombo e di Ligarotti. Dopo il triplice fischio finale, tra un generale sventolio di bandiere raffiguranti il Sole delle Apli, la nazionale padana è stata premiata dagli organizzatori della manifestazione, sotto gli occhi commossi del leader Umberto Bossi e dei tifosi leghisti. Capocannoniere del torneo è stato il "nostro" Stefano Salandra, che con i suoi quattro gol ha trascinato i padani fino al trionfo finale. Il prossimo 13 dicembre l’assemblea delle nazioni non riconosciute deciderà a chi assegnare l’organizzaione della prossima edizione, che molto probabilmente verrà anticipata al 2009 per non coincidere con il campionato mondiale che invece si svolgerà in Sud Africa. La Padania, come confermato dal promoter Claudio Gallo, presenterà la sua candidatura.
Luca Bassi

Ultras contro Vieri - Cori, striscioni e insulti ieri mattina alla presentazione dell'attaccante

Zingonia - Dentro al centro sportivo Cesare e Achille Bortolotti i primi sorrisi e le prime battute da nerazzurro di Bobo Vieri, appena fuori dai cancelli gli ultras con la loro rabbia per la decisione della società di puntare per la terza volta sul bomber che solo un anno fa lasciava Bergamo per accasarsi a Firenze. La contestazione, già annunciata e facilmente prevedibile dopo le ultime settimane di polemica, si è però poi allargata anche a società e giornalisti. I dirigenti, colpevoli di aver preso Vieri nonostante l'evidente malumore di parte del tifo arganizzato, hanno così subito la prima contestazione dell'era Osti. Al dt orobico è infatti arrivato il primo attacco degli ultras, che hanno voluto testimoniare la loro contrarietà con un lungo striscione che recitava: «Nel ruolo del tifoso esiste il sentimento, mentre per te dirigente solo l'aumento. Osti rispetto!».
Ovviamente, la maggiore attenzione gli ultras l'hanno riservata al protagonista della giornata Bobo Vieri: in pochi si aspettavano la sua uscita dal cancello principale - quello appunto presidiato da circa un centinaio di ultras inviperiti -, e quando Christian, scortato da una macchina della Digos, è passato a pochi centimetri da Bocia e compagnia bella si è pure temuto il peggio, ma alla fine, grazie alla sgasata della potente berlina di Bobo, non è successo nulla di rilevante, nonostante le minacce e gli insulti della tifoseria. La macchina di Vieri infatti non è stata toccata nemmeno da un sassolino. La situazione però non si è calmata: l’uscita di Bobo dal cancello principale ha lasciato via libera alla furia degli ultras, e per gionalisti e cameraman sono stati attimi di tensione, fortunatamente risolti dal buon senso, visto che nessun tifoso è entrato nel cancello. Solo un operatore televisivo è stato sfiorato dal lancio di un fumogeno, senza però riportare conseguenze. La situazione si è così calmata è gli ultras hanno abbandonato la loro postazione, liberando il passaggio alle auto fermate in coda per circa una mezz’ora, dopo aver attaccato i loro lunghi striscioni sul cancello del centro sportivo di Zingonia, con i quali hanno manifestato il loro dissenso dalla scelta della società.

Luca Bassi

Ecco il primo lago della città - Bergamo. Un'oasi verde di 70mila metri quadrati

Bergamo - Mentre continuano incessanti i lavori del cantiere del nuovo ospedale di Bergamo, prende ufficialmente vita il suo parco. Quella inaugurata ieri mattina, con i suoi 70mila metri quadrati di prati, cinque chilometri di vialetti e alberi d'ogni tipo, è l'area verde più grande dell'intera città. Presenti al taglio del nastro il sindaco Roberto Bruni, l'assessore all'Ecologia Fausto Amorino e l'assessore ai Lavori pubblici Carlo Fornoni oltre al progettista e direttore dei lavori Giuseppe Pasinetti. «Questo è solo il primo passo verso la completa attuazione del nuovo ospedale - commenta il sindaco Bruni -. Da parte dell'intera amministrazione c'è grande soddisfazione per come si sono svolti al meglio i lavori».
Grande soddisfazione anche nelle parole dell'assessore Fornoni: «Partendo dal presupposto che si tratta di un parco bellissimo, è fondamentale sottolineare che questo è anche un sistema di valorizzazione ambientale, visto che al suo interno si possono trovare sistemi importantissimi per la gestione dell'acqua». Il progetto ha voluto coniugare le esigenze di protezione del territorio da precipitazioni e inondazioni. All'interno del parco infatti è stato posizionato un lago, il primo della città di Bergamo, 10mila metri quadrati di superficie della profondità di un metro quadrato, capace di trattenere qualcosa come 10 milioni di litri d'acqua in situazione di tranquillità, e 8 milioni di litri in caso di forti precipitazioni e temporali. «E' solo un anello della catena del verde gia iniziata qualche giorno fa - commenta l'assessore Amorinro - un tassello fondamentale per la nostra città».
Luca Bassi

"Colpa delle nuove fogne" - Dalmine. Ogni temporale si allagano taverne e scantinati

Dalmine - Temporali estivi, fresca consuetudine tra il soffocante caldo della stagione. Ma non per tutti: in una zona della frazione di Dalmine, Sabbio, queste potenti e rinfrescanti perturbazioni sono sempre attese con terrore dagli abitanti. Le fognature della loro zona infatti, dopo i lavori alle tubazioni che il Comune fece fare nel 2003, presentano delle imperfezioni, e ad ogni potente temporale le loro taverne e cantine rischiano di finire riempite di acqua fognaria. Come già accaduto nel 2003 e nel 2006, nella notte tra domenica e lunedì, durante il forte temporale che ha svegliato dal sonno centinaia di bergamaschi, dai sanitari dei loro bagni è iniziata a uscire l’acqua che le fogne non riuscivano più a smaltire. Il risultato, come cinque e due anni fa, è stato di decine di migliaia di euro di arredi da buttare.
Dal Comune di Dalmine, che attende di avere maggiori informazioni sui danni procurati dal nubifragio di lunedì mattina, non arrivano dichiarazioni in merito, ma l’avvocato Fabrizio D’Adamo non ha dubbi su chi sia il colpevole: «Nel 2006 - spiega - sono stato chiamato dal signor Consonni che, in attesa di vedersi risarcito dal danno subito nell’esondazione del 2003, si è visto la taverna ben arredata di nuovo piena d’acqua». Subito il signor D’Adamo si attiva: «Parlando con il Comune ho potuto ricevere la disponibilità per risarcire i danni del mio cliente, ma dopo un periodo in cui sono letteralmente spariti, sono riuscito a ricontattarli, ricevendo però in risposta solo un invito: dovevo rivolgermi alla ditta R.I.A. di Lurano, la quale, secondo il Comune, era la responsabile dei disagi». La famiglia Consonni e l’avvocato D’Adamo pazientano ancora per qualche mese, dopodiché decidono di rivolgersi al tribunale di Bergamo: «Abbiamo presentato una domanda per la nomina di un consulente che possa verificare i danni, perchè il mio assistito ha diritto al risarcimento. Non so di chi sia la colpa - ha spiegato D’Adamo -, ma la mia personale opinione è che un Comune, che abbia o meno responsabilità, non può abbandonare così i suoi cittadini. Speriamo però che questo ennesimo episodio possa far ragionare chi di dovere, per arrivare ad una soluzione utile a tutti».
Luca Bassi

Arriva la prima edizione della festa Democratica, Festa dell'Unità addio

Bergamo - Arriva la prima edizione della Festa Democratica. La nota Festa dell’Unità, che per tanti anni ha accompagnato le serate estive del fedele popolo di sinistra, va quindi in pensione per lasciare posto alla manifestazione del nuovo movimento politico che ha trasformato la sinistra. Stasera l’apertura della manifestazione che durerà fino al 21 luglio, alla Celadina. «La nostra è una scelta politica - spiega Mirosa Servidati, segretaria provinciale del Pd -. Partito nuovo e festa nuova. Archiviamo così la Festa dell’Unità, ovviamente con tutto il rispetto per quella che per anni ha portato avanti i valori della sinistra, ma dopo attente analisi abbiamo deciso che era giusto portare una ventata di novità».
La Festa sarà intitolata a due grandi nomi legati alla Repubblica italiana come Peppino Impastato e Aldo Moro: «Ci è sembrato doveroso ricordare queste due importantissime figure che trent’anni fa donavano la loro vita per difendere i veri valori quali sono verità e libertà. Con il loro esempio - continua Servidati - dobbiamo sempre ricordarci che la politica è un’azione nobile finalizzata al bene dei nostri cittadini». E tra un concerto e un dibattito, il Pd bergamasco si aspetta una massiccia presenza degli elettori orobici, come conferma il segretario provinciale: «Vogliamo vedere tanta gente, perchè questa è una grande manifestazione aperta a tutti i bergamaschi. Queste serate - conclude - saranno momenti di festa in cui sarà inoltre possibile confrontarci con la gente».Da stasera dunque, fino al prossimo 21 luglio, in piazzale Celadina a Bergamo, spazio alla prima edizione della Festa Democratica, dove oltre a pizze, casoncelli e dibattiti, non mancarenno i concerti: sul palco della festa spazio dunque al Bepi, agli emergenti Baustelle, al gruppo Apreès la classe, e a tanti altri. E per chiudere con il botto, lunedì 21 luglio non mancheranno le scatenate note della Famiglia Rossi.

Luca Bassi

L'inceneritore di dalmine si farà - Ma sindaco e cittadini non ci stanno

Dalmine - A Dalmine il termovalorizzazione principale dell’intero Nord Italia. Dopo tante polemiche arrivate da Comune, Provincia e Regione, questa sera i cittadini dalminesi potranno dire la loro: al Teatro Civico di Via Kennedy è infatti in programma un Consiglio Comunale aperto anche a loro, che avranno così l’occasione di potersi esprimere.
Per raggiungere l’obiettivo, la Rea Spa ha presentato alla Provincia di Bergamo e alla Regione Lombardia la richiesta di poter realizzare una terza linea di smaltimento rifiuti per il termovalorizzatore di Dalmine, in aggiunta alle due già esistenti. Non si sono fatte attendere le polemiche politiche, e il consigliere regionale della Lega Nord Daniele Belotti ha espresso per primo la sua posizione contraria al progetto perché secondo il Carroccio, ma anche secondo il centrosinistra di Dalmine, l'impianto della Rea soddisfa già ampiamente il fabbisogno di smaltimento di rifiuti della Bergamasca. A suo tempo, anche il sindaco di Dalmine Francesca Bruschi si espresse in maniera totalmente contaria: «La situazione non è tale da giustificare il potenziamento dell'impianto» dichiarò dopo aver appreso la notizia. A distanza di qualche settimana, la posizione del sindaco di Dalmine non è cambiata: «Io e l’amministrazione, come già ribadito più volte in passato, restiamo contrari a questo assurdo potenziamento. Per questo - ha continuato Francesca Bruschi - per la serata di domani (oggi ndr.) abbiamo convocato un Consiglio Comunale aperto anche ai cittadini: questo è un tema molto importante e sentito anche da loro e tutti abbiamo ritenuto giusto dare lo spazio che meritano». Iniziativa che non sarà sicuramente nuova ai dalminesi, che già in un’altra occasione avevano potuto dire la loro: «Un simile Consiglio Comunale l’abbiamo fatto anche per la discussione della centrale elettrica. In quell’occasione i cittadini di Dalmine risposero molto bene. Con loro, in questa importantissima riunione - ha concluso il sindaco Francesca Bruschi -, cercheremo di arrivare alla decisione migliore». Appuntamento dunque al Teatro Civico di via Kennedy per le 20 e 30. Anche se, siamo sicuri, non sarà l’ultimo capitolo della questione che da tempo anima le cronache dalminesi.
Luca Bassi

lunedì 23 giugno 2008

La Dea tratta Angeleri - Mercato Atalanta. Nerazzurri vicini all'Argentino.

Bergamo - E’ finalmente arrivata l’indiscrezione che da tempo aspettavamo: la Dea pare infatti che abbia messo le mani su Marcos Alberto Angeleri, detto «Mambru». Il viaggio argentino di Carlo Osti e di Alessandro Ruggeri non era dunque stato fatto solo per il riscatto di Maxi Pellegrino, ma nella gita sudamericana è stato difatti trovato il tassello nerazzurro che mister Del Neri da tempo aspettava dal dt orobico.
L’argentino, tempo fa cercato anche dalla Fiorentina di Pantaleo Corvino, può ricoprire anche il ruolo di esterno destro avanzato, mettendo così in mostra le sue spiccate doti offensive che non mettono comunque in secondo piano la sua bravura anche nel ricoprire il ruolo di copertura in fase difensiva. Angeleri, passaporto italiano, è stato protagonista della vittoria del campionato di Clausura del 2006 e potrebbe essere venduto dall’Estudiantes senza troppi problemi: la società argentina infatti, sta cercando di fare cassa vendendo i suoi gioiellli per poter completare la costruzione del nuovo stadio. Non a caso la squadra allenata dall’ex Lazio Nestor Sensini ha appena venduto il talento Pablo Piatti - già seguito anche dall’attento Osti - all’Almeria per la cifra di sette milioni di euro, niente di esorbitante. Per il momento comunque pare non ci sia ancora niente di fatto, ma il dt orobico è tornato dal viaggio sudamericano forte della parola ricevuta dal terzino, che proprio due giorni fa ha pure rilasciato un’intervista, nella quale salutava i suoi compagni dell’Estudiantes: «Ho una certa nostalgia perché si sta avvicinando il momento di partire - ha dichiarato al quotidiano di La Plata Diario Hoy - adesso voglio godermi gli ultimi giorni con i miei compagni (domenica l’ultima partita contro l’Olimpo, ndr)». Ma dalla sua bocca nessuno è riuscito a togliergli la squadra che lo sta per acquistare: «La mia partenza non è ancora un fatto assodato - ha continuato -, ma tutto dovrebbe definirsi la prossima settimana. Tutto sembra indicare che guarderò l’Argentina da molto lontano e che dalla settimana prossima dovrò iniziare a studiare una nuova lingua».Il resto del mercato atalantino resta però bloccato dalla risoluzione delle comproprietà, che, nel caso in cui le società in questione non dovessero trovare un accordo, finirà alle buste che verranno aperte il prossimo 25 giugno. Per Fernando Tissone Atalanta e Udinese sono ancora troppo lontane per trovare un accordo che, a quanto pare, non arriverà. Bloccato anche l’affare Robert Acquadresca, con Cagliari e Inter nella stessa situazione: Carlo Osti attende di sapere da che parte finirà l’attaccante italo-polacco per provare a piazzare colpo, mentre Daniele Vantaggiato e Davide Succi restano, insieme a Cristian Vieri, le piste più percorribili per il ruolo di secondo attaccante. Ma sempre ieri, da Verona è rimbalzata una notizia che ha scosso il mercato nerazzurro: il dt orobico pare infatti che abbia fatto un sondaggio per Victor Obinna e Erjon Bogdani, anche se entrambe le piste appaiono in salita visto che il nigeriano è a un passo dal Napoli e l’albanese è reduce da un brutto campionato con la maglia del Livorno.Quella di ieri inoltre, doveva essere la giornata decisiva - o quasi - per portare in nerazzurro Stefano Guberti e Simone Pesce, ma l’incontro, come ci ha confermato l’agente dei due, Caludio De Nicola, è slittato a martedì.Tutto in stand-by anche per quanto riguarda l’approdo di Sergio Floccari al Palermo, con il ds rosanero Rino Foschi che nella giornata di ieri ha piazzato il colpo Igor Budan. Ma l’affare non è comunque a rischio. Infine, per quanto concerne il capitolo Moris Carrozzieri, oggi potrebbe essere il giorno giusto per chiudere proprio coi siciliani.
Luca Bassi

Bobo, contratti milionari e tanta sfortuna - L'attaccante sta per tornare a Bergamo

Bergamo - E’ proprio vero che certi amori non si scordano mai. Quello tra l’Atalanta e Christian Vieri pare proprio uno di questi e, forse per nostalgia o forse per mancanza di alternative - sicuramente non per motivi economici -, le due parti pare stiano per riunirsi per la terza volta. Nell’estate del 1995, l’allora ds Nicola Radici, vede nel potente attaccante del Venezia il tassello giusto per completare il suo attacco, già composto da Domenico Morfeo e Sandro Tovalieri. Il buon Christian non smentisce il fiuto di Radici, e già dalle prime apparizioni fa capire a tutti di che pasta è fatto: nelle prime tre giornate mette infatti a segno altrettante reti, contro Parma, Roma e Napoli. Complice un infortunio, Vieri resta per qualche settimana lontano dai campi di gioco, ma quando torna disponibile si fa subito notare.

Dopo il gol nel 2 a 2 contro il Piacenza - in quell’occasione va a segno anche l’indimenticabile Chicco Pisani -, l’attaccante di Bologna mette a segno il gol nella sconfitta di Bari e, una settimana dopo, una doppietta nella vittoriosa trasferta di Cagliari. La splendida annata di Bobo non passa di certo inosservata ad una volpe di nome Luciano Moggi, che subito mette le mani su di lui per la sua Juventus fresca campione d’Europa. A Torino ci resterà per una sola stagione, quella 1996-1997, in cui arriverà a disputare la finale della Champions League persa poi contro il Borussia Dortmund. A fine anno viene ceduto per una cifra record ad un ambizioso club spagnolo, l'Atletico Madrid. Nonostante qualche problema fisico Christian Vieri ripaga appieno lo sforzo della società e vince la classifica capocannonieri in Spagna, diventando El Pichichi realizzando 24 gol in 24 partite. Dopo l'ottimo Mondiale di Francia del 1998, dove segna 5 gol trascinando l'Italia fino ai quarti di finale contro i padroni di casa, arriva il ritorno in patria, alla Lazio, con la quale vince la Coppa delle Coppe, realizzando, tra l'altro, il primo dei due gol con cui i biancocelesti liquidano (2-1) il Maiorca in finale. Viene poi ceduto all'Inter, nell'estate 1999, per la cifra record di 90 miliardi di lire. Con la maglia nerazzurra gioca 190 gare ufficiali con 123 gol (103 in campionato, 12 nelle coppe europee, 8 in Coppa Italia). Il 5 luglio 2005, alcuni giorni dopo aver risolto il contratto che lo legava all'Inter, firma un contratto biennale con l'altro club di Milano, il Milan, fino al giugno 2007. Dopo aver segnato appena un gol con i rossoneri, nel gennaio 2006 si trasferisce al Monaco, ma a marzo riporta un serio infortunio, che lo costringe a rinunciare ai Mondiali di Germania 2006. Nel giugno dello stesso anno firma un contratto annuale con la Sampdoria per la stagione 2006-2007, per poi rescinderlo nell'agosto della stessa stagione, senza neanche aver messo piede in campo. Dopo alcune settimane firma sempre un annuale con l'Atalanta, secondo il quale il suo ingaggio sarà pesato rispetto al contributo che riuscirà a dare alla squadra. La prima convocazione con i neroazzurri arriva il 17 aprile 2007, in vista della gara di campionato contro l'Empoli, nella quale entra e gioca i 20 minuti finali. Il 6 maggio Bobo torna in rete in serie A con uno splendido pallonetto da quaranta metri con il quale batte Manninger nella gara interna con il Siena. Nell’ultima stagione, Christian Vieri ha militato nella Fiorentina, realizzando tra campionato e coppa Uefa nove reti, tutto sommato un buonissimo bottino se si pensa che non è partito quasi mai titolare. Inoltre, Vieri ha esordito con la Nazionale italiana il 29 marzo 1997 in Italia-Moldavia 3-0, partita in cui ha realizzato il millesimo gol nella storia della Nazionale azzurra.

Adesso, persi Marco Bernacci e Robert Acquafresca, il dt orobico Carlo Osti sembra intenzionato a puntare su di lui, magari per una coppia-gol con Sergio Floccari, che nelle ultime ore pare si sia allontanato da Palermo.
Luca Bassi

Riparte il Tram delle Valli - Ieri, a Ranica, la prova sui binari e l'annuncio dell'ennesimo rinvio

Ranica - Cinquantadue anni dopo, a Bergamo torna a correre il tram. Nel pomeriggio di ieri la dimostrazione che la linea ferroviaria di cui tanto si è parlato, anche con un mare di polemiche per ritardi e opere incompiute, è finalmente pronta. Per i futuri passeggeri, però, l’attesa non è ancora terminata e servirà ancora un po’ di pazienza. Alle prove generali della tratta Bergamo-Albino ieri erano presenti l’assessore proviciale alla pianificazione del territorio e alle grandi infrastrutture Felice Sonzogni, l’assessore comunale alle politiche della mobilità Maddalena Cattaneo e il presidente della Teb Gianfranco Ceruti, che hanno assicurato che i cittadini potranno viaggiare sul tram entro l’inizio del 2009, in ritardo però rispetto al settembre di quest’anno previsto in un primo momento.
I vagoni, ovviamente nuovi di zecca, sono arrivati nella Bergamasca ad inizio giugno dopo mesi di attesa e sono ultra tecnologici: porte di ampie dimensioni, dispositivi per favorire il trasporto di persone diversamente abili ed un impianto di aria condizionata per il comfort dei passeggeri. Stupiscono per la loro velocità e per il loro bassissimo livello di rumorosità, anche se, per gli abitanti dei paesi in cui passerà il tram, sono già pronti i pannelli anti-rumore. Il tram, silenzioso e veloce (70 chilometri all’ora), avrà così modo di trasportare quasi 5 milioni di passeggeri ogni anno e sarà caratterizzato da una rapida frequenza di transito con un punte di una navetta ogni 8 minuti negli orari di punta, tra le 7.15 e le 9.15. Si tratta di una metrotramvia di superficie che, percorrendo il vecchio tracciato della ferrovia della Valle Seriana con attraversamenti a raso regolati da semafori, collegherà la città di Bergamo ad Albino. La linea, che si sviluppa per 12,6 chilometri e comprende complessivamente sedici fermate, sarà percorsa da 14 tram. Il costo complessivo dell’opera è di 135,6 milioni di euro di cui lo Stato si è accollato 67,4 milioni, la Regione 29,3 milioni, la Provincia e il Comune 12,1 milioni a testa e la Teb 14,7 milioni. L’intervento assicurerà, a livello locale, un collegamento veloce e diretto tra il centro cittadino e l’imbocco della bassa Valle Seriana. In questo tratto il traffico veicolare in entrata e in uscita da Bergamo ha ormai assunto livelli che la viabilità ordinaria non riesce più a sostenere e grazie a questa grande opera si conta di poter risolvere il problema.
Luca Bassi

Atti osceni davanti al liceo - Denunciato dai carabinieri 34enne di Calusco d'Adda

Alzano Lombardo - E’ stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico un 34enne di Calusco d’Adda che, nella mattinata di martedì, intorno alle 12.30, si stava masturbando in via Locatelli ad Alzano Lombardo, a pochi metri dal portone principale del Liceo Scientifico «Edoardo Amaldi». Proprio dal cortile dell’istituto sono usciti i giovani studenti che hanno colto il 34enne sul fatto e, dopo attimi di imbarazzo e stupore, hanno immediatamente avvertito i Carabinieri del posto che sono prontamente intervenuti, bloccando l’uomo.
La notizia, ovviamente, non ha tardato a spargersi per il paese della Val Seriana, che il giorno dopo ha accusato il 34enne di Calusco d’Adda di infangare il nome del loro comune, come ci dice la signora Angelina: «Ma perchè non è stato al suo paese a fare quelle cose? Dovrebbe vergognarsi. Ad Alzano - ha continuato la signora - non si sono mai sentiti fatti simili, speriamo sia anche l’ultimo perchè il nostro è un paese tranquillo che certa gente non la vuole. A mio parere dovrebbero esserci ancora più uomini delle forze dell’ordine, magari certi individui loschi perderebbero la voglia di fare certe cose in luoghi pubblici». Della sua opinione anche l’amica Donatella: «Serve ancora più sorveglianza da parte delle forze dell’ordine. Mi immagino l’imbarazzo di quei poveri ragazzi che hanno dovuto assistere alla penosa scena: non avranno creduto ai loro occhi. Ora, chi di dovere, lo deve assolutamente punire, con la speranza che possa capire la stupidata che ha fatto. Mi creda, mi sto vergognando io per lui. Ma per sua fortuna non l’ho visto io - ha tuonato molto arrabbiata -, tra l’altro oggi, viste le instabili condizioni del tempo, lo avrei preso a ombrellate...».
Luca Bassi

L'inferma si mette a correre - Grazie alla madonna. L'incredibile vicenda di Rosetta Marzorati

Ghiaie di Bonate - Sono da poco passati 64 anni dalle miracolose apparizioni della Regina della Famiglia alla piccola Adelaide Roncalli, ma ancora oggi continuano incessanti i ricordi di grazie e di inspiegabili guarigioni da parte dei fedeli della Madonna. La storia che stiamo per raccontarvi è quella della signora Rosetta Marzorati, moglie di un noto impresario edile del varesino, che dal 1933 è molto sofferente per una grave forma di flebite e trombosi cronica ad una gamba. Nel maggio 1944, sentendosi aggravare il male, in cerca di conforto e nella speranza di ricevere una grazia dal servo di Dio Luigi Monti – fondatore dei religiosi concezionisti – si reca sulla sua tomba, nella vicina chiesa dell’Immacolata dell’omonimo Istituto per orfani.
La signora Rosetta sta quindi per concludere la sua fiduciosa preghiera, quando sente dentro di se un’intima ispirazione: «Vai alle Ghiaie di Bonate, a Bergamo - le dice una misteriosa voce -, dove si manifesta la Madonna e fa miracoli». Due giorni dopo, sorretta quasi di peso da due infermiere dell’ospedale di Saronno, la signora Rosetta è sul posto delle Apparizioni alla piccola Adelaide. Da notare la coincidenza, non certo casuale, della presenza sul posto dei giovani Novizi di Luigi Monti, di Bergamo, che alla cappelletta sono in preghiera per gli orfani e gli ammalati. Il gruppo è alle ultime delle 150 Ave Maria del Rosario intero, quando – sempre sorretta dalle due infermiere – arriva sul posto e si unisce fiduciosa al coro delle preghiere anche l’inferma Rosetta Marzorati. Terminate le orazioni alla Regina della Famiglia, la signora Rosetta si avvia stretta tra le due infermiere verso la chiesa parrocchiale, quando, dopo pochi metri, si sente miracolosamente in grado di reggersi e camminare da sola. Poco dopo, tra lo stupore e l’incredulità di tutti, la signora, che fino ad allora era inferma, riesce perfino a correre. Un’altra incredibile testimonianza di grazia ricevuta dalla Madonna delle Ghiaie che ancora oggi, a distanza di 64 anni dalle tanto venerate apparizioni, continua ad attirare fedeli nel piccolo paesino di Bonate Sopra, in attesa di essere riconosciuta dalla Chiesa.
Luca Bassi

Resti romani in Piazza Vecchia - "La scoperta più importante degli ultimi vent'anni"

Bergamo - «Si tratta di una delle più importanti scoperte degli ultimi vent’anni». Queste le parole della Soprintendente per i beni archeologici della Lombardia davanti ai resti romani scoperti durante gli scavi sotto il Palazzo del Podestà in piazza Vecchia.
Alla visita di ieri sera, guidata dall’assessore dell’edilizia privata Francesco Macario, erano presenti anche il sindaco Roberto Bruni e gran parte della Giunta comunale. Dopo un veloce sguardo a fontana e resti di mura dell’epoca romana venuti alla luce, l’assessore ha illustrato ai partecipanti per filo e per segno le scoperte. Poi si è passati alle parole delle autorità. Su tutti c’è stata la soddisfazione della Soprintendente per i beni Archeologici Maria Fortunati: «Da tanti anni mi occupo di Bergamo e della sua storia, ma devo dire che questa scoperta è una delle più importanti degli ultimi vent’anni. Quando il Comune ha iniziato l’intervento nel Palazzo del Podestà - ha continuato la Soprintendente - abbiamo immediatamente fatto i primi sondaggi che hanno da subito evidenziato la grandezza della scoperta». Anche il sindaco Bruni ha espresso tanta soddisfazione: «Una grande porta per il turismo e per la cultura della città di Bergamo. Un grande ringraziamento va a chi ha lavorato con impegno in tutto questo tempo per ottenere questo importantissimo risultato, che serve dunque a promuovere la nostra città e la sua bellezza». L’intenzione degli addetti ai lavori è di fare degli scavi un grande museo di carattere nazionale, aperto dunque anche a cittadini e turisti.
Luca Bassi

Orso, a Castione è psicosi - Il comandante: "E' super protetto. Non possiamo nemmeno catturarlo"

Castione della Presolana - Tra i boschi della Val Seriana continua ad aggirarsi il famelico orso. Dopo la strage di pecorelle e di agnellini fatta nella scorsa settimana e dopo la razzia di miele fatta nelle cascine della valle, sono continuati incessanti gli avvistamenti e le segnalazioni dei cittadini di Castione, che per giorni hanno intasato il centralino della polizia locale. Tra la gente del paese la paura c’è, ed è anche comprensibile, ma nelle ultime ore gli avvistamenti e le segnalazioni sembra siano diminuiti e di allarmismo, tra le forze dell’ordine di Castione della Presolana, non ce n’è neanche l’ombra. Come ci conferma il comandante del Corpo di polizia provinciale Alberto Cigliano: «Non c’è nessuna forma di allarme a Castione della Presolana. L’orso non ci preoccupa affatto».
Ci sono stati avvistamenti importanti nelle ultime ore? «In caserma non abbiamo più ricevuto avvistamenti che potrebbero creare allarmismo tra la gente del paese. La situazione, per ora, è abbastanza tranquilla».
Cosa si pensa di fare nel caso fosse avvistato da qualche agente? «Diciamo subito che le possibilità di incontrarlo sono assai ridotte: l’animale infatti si aggira principalmente di notte e sta alla larga dai centri abitati. Se per caso qualche agente lo dovesse vedere può fare ben poco. Infatti - continua il comandante del Corpo di polizia provinciale -, quella è una specie super protetta, nessuno la può giustamente toccare».
Non si cercherà neanche di catturarlo? «Assolutamente no. L’orso infatti sta bene dov’è perchè quello è il suo habitat naturale e nessuno lo deve portare via».
Adesso potrebbe essere chissà dove. «Infatti, non è neanche detto che si trovi ancora nei boschi di Castione. Stando a quello che dicono gli esperti ha un’autonomia di molti chilometri e adesso potrebbe trovarsi da qualsiasi altra parte delle valli. Giusto una decina di giorni fa si trovava in Valtellina e adesso potrebbe anche esserci tornato».
Dunque gli abitanti di Castione della Presolana possono stare tranquilli? Non sono in pericolo? «Certo. Possono stare tranquilli perchè non sono in pericolo e non lo sono mai stati. Gli esperti - ha concluso il comandante - hanno fatto anche queste ricerche e ci hanno confermato che non è un pericolo per i nostri cittadini»
Luca Bassi