Alla visita di ieri sera, guidata dall’assessore dell’edilizia privata Francesco Macario, erano presenti anche il sindaco Roberto Bruni e gran parte della Giunta comunale. Dopo un veloce sguardo a fontana e resti di mura dell’epoca romana venuti alla luce, l’assessore ha illustrato ai partecipanti per filo e per segno le scoperte. Poi si è passati alle parole delle autorità. Su tutti c’è stata la soddisfazione della Soprintendente per i beni Archeologici Maria Fortunati: «Da tanti anni mi occupo di Bergamo e della sua storia, ma devo dire che questa scoperta è una delle più importanti degli ultimi vent’anni. Quando il Comune ha iniziato l’intervento nel Palazzo del Podestà - ha continuato la Soprintendente - abbiamo immediatamente fatto i primi sondaggi che hanno da subito evidenziato la grandezza della scoperta». Anche il sindaco Bruni ha espresso tanta soddisfazione: «Una grande porta per il turismo e per la cultura della città di Bergamo. Un grande ringraziamento va a chi ha lavorato con impegno in tutto questo tempo per ottenere questo importantissimo risultato, che serve dunque a promuovere la nostra città e la sua bellezza». L’intenzione degli addetti ai lavori è di fare degli scavi un grande museo di carattere nazionale, aperto dunque anche a cittadini e turisti.
Luca Bassi
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