Roma - Hanno l'effetto del sale su una ferita appena aperta le parole dell'europarlamentare della Lega Mario Borghezio sull'indipendenza del Kosovo. «E' una concreta applicazione in Europa del principio di autodeterminazione dei popoli, sancito dalla Carta dell'Onu», ha commentato l'esponente del Carroccio, aggiungendo che desta però «seria preoccupazione la creazione del primo Stato islamico in Europa, salutato già da tutta la stampa jihadista e la sorte della minoranza cristiana ortodossa serba». Tuttavia, ha sottolineato, «è e resta innegabilmente un precedente giuridico e politico, inutile negarlo, molto importante per chi, in Europa, dalla Corsica alle Fiandre, dalla Sardegna a Euskadi e alla nostra Padania, ora ancora Nazioni senza Stato, aspira all'indipendenza». Saltando a pie' pari tutti i distinguo sui quali ha insistito in questi giorni l'Unione Europea, avvertendo che il Kosovo non può in nessun modo rappresentare un modello per altre regioni, Borghezio ha evocato quell'effetto domino che sembra al momento essere una delle maggiori preoccupazioni delle diplomazie internazionali. Tra i primi a reagire alle sue parole, gli europarlamentari della Sinistra Arcobaleno Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano e Monica Frassoni. «Sono inquietanti e richiedono un immediato chiarimento da parte della forza politica di cui fa parte e di quelle a lui alleate», hanno denunciato in una nota i tre eurodeputati.
Riprendendo così il tema delle contrapposizioni interne al centrodestra già sollevato dal ministro degli Esteri Massimo D'Alema. Il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo «ha diviso il centrodestra», non il Partito democratico, che è "unito", ha sottolineato l'esponente del Pd parlando davanti alle Commissioni Esteri di Camera e Senato per illustrare la posizione del governo sulla questione. Il riconoscimento del Kosovo «ha diviso il centrodestra - ha affermato il titolare della Farnesina - perché quelli che vorrebbero governare insieme l'Italia, e cioè Lega e Forza Italia, si sono divisi su una questione cruciale di politica estera». Invece "il Pd è unito", ha osservato D'Alema, che, a chi gli ha fatto notare la posizione diversa della Sinistra Arcobaleno, ha replicato: «Infatti noi ci candidiamo da soli a governare l'Italia a differenza di Berlusconi, che si candida con quelli che non condividono le scelte fondamentali della politica estera del Paese». La Lega ha infatti chiesto un dibattito in aula prima del riconoscimento da parte del governo italiano dell'indipendenza del Kosovo. Una questione, «che ha conseguenze rilevanti per l'Italia» ha detto Roberto Maroni. An e Forza Italia si sono invece opposte all'ipotesi del dibattito.
Luca Bassi
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