sabato 29 marzo 2008

La mia intervista a Vittorio Sgarbi: "Tutte le donne mi vogliono"


Passato, presente e futuro di Vittorio Sgarbi. Il più famoso critico d'arte del nostro Paese si racconta senza veli in esclusiva al Giornale di Bergamo. E l'assessore alla cultura di Milano ne ha per tutti: dai preti che lo molestarono, alle donne che ogni giorno provano a sedurlo, dalla legge 194 ai Dico, dal divorzio all'amico Ferrara, da Casini alla Lega Nord, per finire con la Destra della coppia Santanchè-Storace. In principio però, non si può non parlare dell'ultima denuncia fatta dal Vittorione nazionale: i tentati abusi che in passato ha prontamente fermato. "Il primo episodio risale ai tempi del collegio. Il professore di latino e greco si avvicinò a me con quell'atteggiamento di chi vuole concludere qualcosa, ci siamo capiti" dice ridendo. Come andò? "Accostò la sua guancia alla mia e mi fece la sua proposta. Ovviamente, anche se ero ancora un bambino, capì al volo cosa cercava di concludere il prof, e prontamente lo respinsi e me ne andai". L'altro episodio? "Il secondo è invece successo nel 1970, in una chiesa della vostra città, a Bergamo. Avevo 18 anni e mentre guardavo un quadro, un prete che passava vicino a me mi diede una carezza. Inutile dire che cercava la mia disponibilità". Come rispose alla avance il giovane Sgarbi? "In modo abbastanza spiccio: lo mandai via, senza però essere maleducato. Sa, il prete aveva una certa età". Questi episodi influenzarono in qualche modo la sua crescita? "Assolutamente no. Da parte mia non ci fu nessun tipo di turbamento, di trauma. Anzi, - continua l'assessore di Milano - grazie a questi episodi sono diventato un eterosessuale ancora più convinto". Ma secondo lei come può succedere che un prete, per altro anziano, faccia simili proposte ai suoi fedeli? "Purtroppo nei seminari non c'è più rigidezza d'accesso e inspiegabilmente anche gente omosessuale riesce ad entrare a farvi parte. Chi di dovere dovrebbe effettuare controlli migliori ma sembra che non sia così. E inevitabilmente adesso c'è questo problema". Lei ha anche denunciato che molte donne, ogni giorno, cercano di avvicinarla in ogni modo. Tutte con lo stesso scopo: andare a letto con lei. "Si, è vero. Potremmo passare ore di fronte ai mille racconti di donne che mi vogliono". Ce ne racconti qualcuno. "Pensi che una donna, qualche anno fa, ha addirittura picchiato uno della mia scorta per avvicinarsi a me. Diceva che Dio, in sogno, le aveva detto che ero la sua metà e che dovevamo assolutamente sposarci. Una pazza. Un'altra donna alla quale avevo concesso un autografo, invece, mi aspettava per ore ed ore sotto casa. Alla fine ho dovuto far intervenire la polizia per mandarla via". Recentemente? "Negli ultimi tempi sono tampinato da una donna che arriva tutti i giorni da Monza e si attacca a me come fosse la mia ombra. Intralcia i miei discorsi e si mette in mezzo quando parlo con la gente. E' davvero ossessiva". E lei cosa pensa di queste donne pazze di lei? "Diciamo che provo molta compassione". Passiamo alla politica. Ci dice qualcosa della legge 194? "A mio parere la legge 194 non va assolutamente toccata. Deve restare così. Una donna cristiana non abortisce per scelta ma lo fa o per una violenza subita o per una gravidanza indesiderata. E' un po' come il divorzio. Io sono fermamente contrario ad entrambe le cose, ma ormai, dopo tanti anni, sono atti acquisiti dalla nostra società che non può più farne a meno". Sui Dico invece che ci dice? "Lei pensi che io sono contrario al matrimonio tra uomo e donna, immagini cosa potrei dire sui Dico...". Ci spieghi almeno questa sua riluttanza verso il matrimonio. "Oggi un cattolico che si sposa, sa già che in un futuro potrebbe divorziare. Secondo me la nullità del matrimonio sta proprio nel fatto che chi compie il grande passo può farlo con leggerezza, senza prendersi troppe responsabilità. Diciamo che divorziare oggi sembra diventata una routine, una tendenza da portare avanti. Prima invece, non passava neanche per la testa di uno sposato di lasciare la propria amata". E cosa pensa di Giuliano Ferrara e della sua scelta di correre da solo alle prossime elezioni? "Credo che Ferrara abbia perso letteralmente la testa. Il suo è fanatismo. Non si può portare avanti una simile causa. Neanche un cardinale lo farebbe. Penso che alle prossime elezioni farà una figuraccia. Sarà più che altro un danno alla propria immagine. E mi dispiace per Giuliano perché è un amico e come me difende la Chiesa". Come dimenticare il suo sfogo contro Cecchi Paone. "In quel frangente ho solo difeso la Chiesa. Cecchi Paone è libero di fare ciò che vuole,anche di mettersi con un uomo, ma perché pretende che di essere legittimato dalla Chiese che, giustamente, lo considera un peccatore? Fai quello che ti pare e non rompere i coglioni agli altri". Passiamo a Casini. Anche lui sembra che correrà per i fatti suoi. "Questa invece mi sembra una scelta più che intelligente. Si trova così nella possiilità di essere utile in futuro sia a destra che a sinistra". Ma non rischia, in questo modo, di fare la figura del venduto? "No. Direi che fa più la figura del furbo. Casini avrebbe potuto farsi le lezioni con Berlusconi e poi, una volta in parlamento, staccarsi ed andare con chi gli pareva. Invece, per correttezza verso gli altri, non l'ha fatto". Parliamo di Lega Nord. Ultimamente Borghezio ha invocato la seccessione della Padania, prendendo come esempio il Kosovo. "Purtroppo quella è gente con poca intelligenza, con una confusione mentale non indifferente. Come si può mischiare la storia della Padania - che tra l'altro non esiste - e quella del Kosovo? Quello che hanno loro è più un problema di carattere etnico e religioso, robe che da noi non ci sono. E poi non si può dividere ciò che si è unito con l'unità d'Italia. Le parole di Borghezio si possono definire scemenze". Passiamo allora ai saluti, ma l'attento Sgabi ci bacchetta. "Non mi ha chiesto della Destra". Prego, prego... "Secondo me, il partito della Santanchè, può essere la vera sorpresa delle prossime elezioni. Stando agli ultimi sondaggi ha raggiunto il 2% ma l'obiettivo 4% - conclude l'assessore - è meno lontano di quello che tutti potrebbero pensare".

Luca Bassi

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