sabato 29 marzo 2008

Casa chiusa di via Daste e Spalenga - Le testimonianze dei condomini: "Si sentivano urla di piacere"


Bergamo - Macchine di lusso, rolex e abiti firmati. Nella «casa chiusa» di via Daste e Spalenga non si facevano mancare neanche i clienti di lusso. Ricchi o meno, tutti sempre e puntualmente rumorosissimi nel corso dell’appuntamento. Ma gli abitanti del condominio dove sono scattati i sigilli non hanno voluto restare in silenzio. Infatti, lo scorso luglio, dopo aver raccolto le firme delle famiglie con l’aiuto dell’amministratore, hanno denunciato il tutto ai carabinieri di Bergamo, come ci ha raccontato un abitante del condominio, che ha preferito restare nell’anonimato: «Era un vero e proprio schifo. Gente che, ad ogni ora della giornata, arrivava nel nostro condominio per un unico scopo, che tutti ben conosciamo» racconta un inquilino del "palazzo del sesso". Ma la gente disturbava?
«Certo e non poco. Pensi che mio figlio, che ha la camera da letto adiacente all’abitazione incriminata, passava spesso notti in bianco per i continui rumori e per i tanti versi che arrivavano dall’altra parte del muro. Inoltre - continua il condomino - è capitato più di una volta che qualche cliente, sbagliando porta, suonasse alla mia, svegliando la mia famiglia in piena notte». Ha mai visto gente nota nel via-vai quotidiano? «Io personalmente non ho mai visto nessuna faccia conosciuta, ma può tranquillamente darsi che qualche cliente fosse un personaggio conosciuto. Sicuramente, e questo lo dico con sicurezza, nel nostro condominio è passata tanta "gente per bene", perchè molto spesso nel parcheggio si trovavano macchine di lusso, costosissime». I condomini hanno anche cercato di aiutare i carabinieri nell’inchiesta: «Più di una volta abbiamo fotografato le targhe dei clienti, per dare una mano ai carabinieri ma soprattutto per far sì che questa sporca vicenda finisse al più presto. Sa, non ne potevamo proprio più». Martedì, nella tarda serata, il blitz dei carabinieri di Bergamo, che ha posto così fine alle sofferenze dei condomini. «Io stavo tornando dal lavoro, ho visto le auto con i lampeggianti e subito ho capito. L’indagine è stata piuttosto lunga, ma per fortuna adesso sembra tutto finito. Noi del condominio possiamo dunque tirare un bel sospiro di sollievo».

Luca Bassi

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