Arrivati in paese, e dopo aver faticato non poco per trovare un posteggio per l’auto - visti i centinaia di veicoli già parcheggiati e i numerosi pullman in sosta -, ci si incammina verso la cappella della Vergine. Circa mezzo chilometro prima della meta, passiamo di fianco a diverse bancarelle: c’è chi cerca di vendere le immancabili caramelle, chi cerca di vendere un buon gelato e ancora chi cerca di vendere addirittura un bel salame nostrano. Arriviamo così alla cappella dedicata alla Madonna delle Ghiaie mentre si sta recitando il santo Rosario. Migliaia di fedeli sono raccolti in preghiera: c’è chi è molto concentrato e chi piange, chi chiede una grazia e chi invece la Madonna la sta ringraziando, perchè un favore gliel’ha già regalato. L’emozione è tanta. E il piccolo negozietto posto dietro alla cappella fa affari d’oro. Al suo interno vengono infatti venduti, tra un Rosario e una statuetta, i libri che testimoniano le Apparizioni della Vergine alla piccola Adelaide. La gente si accalca, compra tutto quello che trova. Ed è un bene, i guadagni andranno alla Parrocchia che li userà a fin di bene. Poco importa che il parroco, Don Davide, della Madonna delle Ghiaie con noi non voglia parlare. Lo capiamo, il mistero di Adelaide Roncalli è terreno delicatissimo. A distanza di 64 anni, le apparizioni, ancora, non sono state riconosciute dalla Chiesa ufficiale. A vedere questo fiume di persone sembra impossibile. Ma è così.
Luca Bassi
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