Una difesa imbarazzante, un centrocampo modesto e un attacco inconcludente: il Cagliari è solo questo e, per quanto visto finora, la formazione di patron Cellino sta solamente rispettando i pronostici che la vedevano come una delle candidate principali per la retrocessione.
I rossoblù però, arriveranno al Comunale affamati di punti come non mai, con il loro tecnico Allegri che sente la panchina scottare a più non posso: stupisce infatti che il focoso presidente cagliaritano, conosciuto come "mangia allenatori", non abbia ancora messo in guardia il suo tecnico dopo tre sconfitte consecutive.
Contro la Juventus comunque, il Cagliari ha tirato fuori tutto l’orgoglio di cui disponeva, anche se solo le parate dell’ex Celeste Marchetti hanno evitato un passivo più pesante. Ma anche Buffon prima e Manninger dopo si sono dovuto superare sulle conclusioni di un pimpante Matri, l’unico, a nostro parere, che potrebbe creare qualche problema alla difesa nerazzurra. Retroguardia che domani non potrà di nuovo contare su Bellini, ancora fermo ai box. Del Neri, a meno di clamorosi colpi di scena, dietro punterà quindi sullo stesso quartetto di Catania, con la coppia tutta argentina ad operare davanti a quel Coppola in cerca di riscatto. A centrocampo spazio a Ferreira Pinto, Gaurente, De Ascentis (Cigarini potrebbe rifiatare) e Padoin, mentre davanti la coppia Doni-Floccari cercherà di rifarsi dopo l’opaca prestazione di Catania dello scorso sabato. Intanto in panchina il cileno Valdes, tra i migliori nella gara dello scorso week-end, sarà pronto a dare il suo contributo a partita in corso, anche se non è da escludere una rivoluzione tattica del tecnico friulano che butterebbe di fatto nella mischia il gioiello ex Lecce.
Il destino sembra si sia proprio voluto prendere gioco delle due squadre: infatti, addirittura tre degli ultimi quattro incontri tra il Cagliari e i nerazzurri sono stati giocati in un turno infrasettimanale, e l’Atalanta non è mai riuscita ad imporsi. Il 25 ottobre del 2006 a Bergamo finì 3-3 e fu un susseguirsi di emozioni, con i sardi in vantaggio per 3-1 al 9’ della ripresa che si fecero rimontare dalle reti di Ventola e di Doni, mentre il 4 marzo del 2007 il Cagliari si impose per 2-0 grazie ai gol di Suazo e di Pepe. Lo scorso campionato la storia si è praticamente ripetuta, con i sardi che in terra orobica strapparono un punto (2-2) il 31 ottobre e nel match di ritorno, il 19 marzo scorso, si impongono grazie ad un calcio di rigore di quel Robert Acquafresca che il dt orobico Carlo Osti ha poi ripetutamente - e inutilmente - cercato di portare in nerazzurro in estate. E non è finita qui: due anni fa il direttore di gara di Atalanta-Cagliari fu lo stesso Stefanini di Prato che anche domani dirigerà l’incontro del Comunale. E in quell’occasione i sardi protestarono anche per la direzione del fischietto toscano.
Salire a quota nove dopo solo quattro giornate sarebbe un risultato importantissimo per la truppa nerazzurra, che avrebbe così la possibilità di sfidare la Roma di Spalletti con tanta tranquillità ed entusiasmo, senza doversi troppo preoccupare anche nel caso arrivasse una sconfitta.
Come detto quindi, battere questo modesto Cagliari è tutt’altro che un’impresa e i tre punti in palio sarebbero tanto pesanti quanto importanti, inanzitutto per centrare al più presto il primo obiettivo che tutti a Zingonia proclamano in continuazione: la salvezza
Luca Bassi
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