venerdì 5 settembre 2008

Nasce il centro per la mediazione - Bergamo. Tre mediatori cercheranno di rappacificare i contendenti

Bergamo - Basta liti inutili e scazzottate da Far West. La Giunta comunale, riunitasi ieri pomeriggio, ha approvato il progetto del «Centro per la mediazione dei conflitti» e del relativo protocollo d’intesa. L’iniziativa, che nasce dopo una programmazione durata anni, vedrà la partecipazione della Polizia locale e della Caritas diocesana bergamasca, che ha fatto la prima vera proposta al Comune e metterà a disposizione i locali in via Conventino, 8.Lo scopo principale, come illustrato dal vicensindaco Ebe Sorti Ravasio, «è quello di sviluppare e favorire nella cittadinanza la cultura della mediazione e della giustizia ripartiva, con un particolare riferimento alla mediazione in ambito sociale e penale. La Polizia locale - ha continuato il vicesindaco - lavora ogni giorno nel territorio per evitare eventuali conflitti tra i cittadini. Adesso questi agenti, quando la nostra iniziativa prenderà il via, avranno anche un punto di riferimento in cui i "contendenti" potranno trovare una mediazione».
A fare da spalla al vicesindaco Ravasio nell’attuazione del progetto ci ha pensato don Virgilio Balducchi che, come rappresentante della Caritas, ha spiegato le intenzioni della sua associazione: «Troppo spesso si sentono notizie riguardanti situazioni conflittuali non governate che sfociano poi in volgari risse o, purtroppo, anche in qualcosa di peggio. Con questo nostro progetto - ha continuato don Balducchi - cercheremo di far trovare una mediazione ai due litiganti. Ma anche nei casi in cui la prevenzione risultasse inutile, al centro verrà data una possibilità di confronto alle persone protagoniste e non mancherà assistenza alla vittima che troppo spesso, a mio parere, viene abbandonata».Il progetto dovrebbe partire nella seconda metà di settembre, anche se, come ha confermato il vicesindaco, non sono ancora stati individuati i componenti della Polizia locale che prenderanno parte dell’iniziativa: «Ad oggi - ha spiegato Ravasio - una decina di agenti ha già voluto fare il percorso formativo essenziale per far parte del progetto». I mediatori, infatti, saranno persone con competenza in materia sociale, giuridica, pedagogica e psicologica, che avranno prima seguito specifici corsi di formazione.Il «Centro per la mediazione dei conflitti» porterà avanti il grande lavoro che negli ultimi due anni è stato fatto dalla Caritas, che nel 2005 ha istituito un ufficio simile. L’adesione al progetto, inoltre, non comporterà alcuna spesa aggiuntiva per il Comune, in quanto si tratta di integrare gli interventi degli agenti della Polizia locale, che pubblicizzeranno ai cittadini interessati le procedure della mediazione dei conflitti. Chiunque potrà quindi rivolgersi direttamente al centro, che cercherà di trovare una soluzione a qualsiasi problema attraverso una mediazione che si svolgerà in due fasi: la prima sarà caratterizzata da un colloquio individuale, mentre la seconda sarà fatta alla presenza di tre mediatori. Il tutto sarà completamente gratuito.
Luca Bassi

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