martedì 23 settembre 2008

Guarente - Match-winner a Bologna e primato nerazzurro: "Non posso chiedere di più"

Bonate Sopra - Che Tiberio Guarente fosse l’uomo della settimana c’era pochi dubbi: la sua rete di Bologna ha infatti regalato alla Dea uno storico primo posto. Inoltre per lui, quella realizzata all’8’ del primo tempo al Dall’Ara, è stata la prima soddisfazione personale nella massima serie. Il centrocampista pisano, arrivato a Bergamo nell’estate del 2007, non poteva chiedere di più.

Guarente, per lei la
sfida di sabato avrà un sapore particolare: in quella gara, lo scorso anno, debuttò dal primo minuto con la maglia nerazzurra, prendendosi quel posto che poi sarebbe stato sempre suo.
«E’ vero, per me quello fu l’inizio di una grande stagione. Ma devo soprattutto ringraziare il mister perché ha creduto in me e mi ha dato la possibilità di giocare con continuità».

Come ha festeggiato la sua prima rete in serie A?
«Niente di particolare, una semplice serata con gli amici».

Ha rivisto quel suo tiro?

«Sì. Diciamo che sono stato bravo ma anche fortunato a farmi trovare nel posto giusto al momento giusto. Il gesto poi è stato istintivo».

Primo gol, subito decisivo.
«Quella credo proprio che sia stata la cosa veramente importante. Quei tre punti saranno fondamentali per continuare la stagione con la giusta tranquillità».

E magari con qualche ambizione in più?
«Noi dobbiamo cercare di affrontare queste prime gare, sulla carta alla nostra portata, come meglio possiamo. Sappiamo però che non sarà facile giocare contro Catania e Cagliari, due formazioni che come noi cercano la salvezza e che non hanno nulla da perdere».
Come sta vivendo questo suo periodo d’oro?
«Me lo sto godendo alla grande. Ho trovato il primo gol in serie A e l’Atalanta è prima in classifica: non potevo chiedere di più».
Si è fissato un obiettivo per questa stagione? Per esempio un numero di gol.
«Intanto no, l’importante è che l’Atalanta faccia il maggior numero di punti possibile, i gol arrivano sempre dopo, e comunque anche quelli sono ben accetti».
Luca Bassi

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